Mario Oliverio non l’ha presa assolutamente bene. Aveva accuratamente preparato il testo, apportandogli le giuste integrazioni e sistemando qualche prudente correzione. Insomma, gli resta solo da salire sul palco e portare il suo contributo meridionalistico alla kermesse del Lingotto. Ne parla con la presidenza, insiste, si agita ma niente da fare: «Abbiamo detto di no anche alla Covello», gli replicano nel chiarire che un suo intervento dalla tribuna non è previsto e quindi non ci sarà.
Insomma le uniche, politiche, voci dal Sud per il Pd che ha deciso di stare con Renzi, saranno quelle di De Luca e di Pittella. A Gerardo Mario Oliverio, governatore delle Calabrie, la tribuna del Lingotto resta interdetta ed il testo preparato finirà in un comunicato stampa da inviare ai media calabresi. Le ragioni di un tale trattamento non sono state rese note e non è facile intercettarle.
Eppure la Calabria fa più volte capolino al “Lingotto” e proprio grazie al principale protagonista: Matteo Renzi. Lo fa dedicando al cantautore cosentino Brunori la sola citazione dell’intero discorso di chiusura: «Non sarò mai abbastanza cinico da smettere di credere che il mondo possa essere migliore di com’è. Ma non sarò neanche tanto stupido da credere che il mondo possa crescere se non parto da me», ha infatti affermato in chiusura del suo intervento citando, appunto, un pezzo della canzone di Brunori “Il costume da torero”.
Ed è sempre Renzi a chiamare sul palco Vincenzo Linarello, il cui intervento sarà tra i più applauditi. Linarello è presidente del consorzio antindrangheta Goel. Opera nella Locride, paga i conferitori degli agrumi al giusto prezzo e ne impedisce il fallimento. Produce utili con i beni sequestrati alle cosche. Porta a nuova vita un tessuto sociale abbandonato dagli enti pubblici e vessato dalla burocrazia regionale. Gli bruciano trattori e gli danneggiano le strutture, alla Goel. Minacce continue raggiungono Linarello e i suoi collllaboratori. Ma la cooperativa va avanti e se gli bruciano un trattore ecco pronta la sottoscrizione che gli consegna un trattore nuovo e modernamente attrezzato. Matteo Renzi ha incontrato Linarello a Pranzo appena la settimana prima, è sceso appositamente sino a Stilo, nel cuore della Locride. In quella occasione l’invito al Lingotto. Renzi lo fotografa dal retropalco e su Instagram scrive: «In prima fila contro la ‘ndrangheta. L’ho incontrato la scorsa settimana nella Locride. Felice di averlo con noi al Lingotto. #incammino». C’è quanto basta per pensare che la Calabria che interessa a Renzi è ben diversa, distinta e distante da quella che sta a cuore al governatore Gerardo Mario Oliverio.
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