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Una chance per il futuro di Catanzaro

Vista con la lente d’ingrandimento l’intesa raggiunta tra Vincenzo Ciconte, del Pd che dovrebbe confermare nei prossimi giorni la sua candidatura a sindaco di Catanzaro, e Rino Colace, di area catt…

Pubblicato il: 13/03/2017 – 9:18

Vista con la lente d’ingrandimento l’intesa raggiunta tra Vincenzo Ciconte, del Pd che dovrebbe confermare nei prossimi giorni la sua candidatura a sindaco di Catanzaro, e Rino Colace, di area cattolica-democratica, che ha ritirato la sua, potrebbe evocare il rimescolamento del minestrone destinato a cuocere nei prossimi mesi nell’aula rossa di Palazzo De Nobili. Basta, invece, guardare con attenzione nell’accordo e approfondire le considerazioni e gli argomenti, per ottenere una chiave di lettura più sostanziosa che riguarda principalmente il futuro della città e il suo riscatto da anni di parassitismo.
Consideriamoli insieme: Colace si rende conto che il programma di Ciconte strutturalmente è sovrapponibile al suo. Presentarsi ai nastri di partenza con la stessa cilindrata e la stessa preparazione del motore, non avrebbe avuto senso perché sarebbe stata una mera dimostrazione di forza di cui la Città non ne avrebbe avuto bisogno. La responsabilità imponeva ad uno dei due un passo indietro e ha scelto di farlo lui riconoscendo, da medico, la premiership del suo presidente dell’Ordine, ex assessore regionale e dalle capacità politiche consolidate. Ciconte peraltro è sorretto da un partito che rappresenta l’organizzazione di maggioranza relativa nel Paese. Tutte considerazioni che sicuramente hanno avuto il loro peso nella decisione di Colace al quale bisogna riconoscere una deliberazione di grande responsabilità che va assimilata e considerata nella sua reale dimensione. Sicuramente non è stata una conclusione per così dire “regressista” in rapporto all’iniziale impegno politico. L’avere scientemente capito e digerito che la polverizzazione del voto, la sua parcellizzazione, spinta alle estreme conseguenze avrebbe probabilmente spianato la strada all’ennesimo mandato del sindaco Abramo, attribuisce al suo gesto un notevole significato politico che la storia di questa città, specie quella più vicina a noi, purtroppo non annovera.
Colace ha individuato non soltanto nella persona di Enzo Ciconte, ma anche nel suo programma politico per Catanzaro, l’uomo giusto che più di altri avrebbe potuto raggiungere l’obiettivo di porsi a capo di un esecutivo la cui principale motivazione è voler sorreggere la Città nel lungo e difficile iter del riscatto sociale. Constatato, infatti, che i valori cui egli stesso si ispirava al momento della sua scesa in campo, erano equivalenti al progetto politico di Ciconte, la decisione non poteva essere che quella responsabile e coerente che ha preso; anche per evitare la possibile, deleteria, parcellizzazione del voto, ha compiuto un passo di lato sicuro di aver trovato nell’alleato la sponda per garantire il progetto di dare a Catanzaro un nuovo volto.
Sarà, dunque, il tempo a dare la risposta. Per il momento c’è la promessa morale assunta da entrambi di lavorare per cambiare la Città e, soprattutto, di apportare una rivoluzione nel sistema dei collegamenti rendendoli funzionali ad un’area centrale della Calabria. Un progetto che intende realizzare nuovi agglomerati urbani rispolverando l’antico piano della nuova città tra lo Jonio e il Tirreno. Il riferimento è alla conurbazione non soltanto di Catanzaro con Lamezia Terme, ma dell’intero asse attrezzato esistente tra le due città costituito da quindici comuni, in modo da realizzare la più grande città della Calabria. Un progetto ambizioso ma realizzabile anche solo considerando il ruolo di servizio che questo territorio svolge per l’intera regione.
Lo sviluppo economico e sociale di questa vasta area naturalmente è condizionato dalla prospettiva di realizzare importanti infrastrutture di trasporto su rotaie (metropolitana di superficie) tra l’aeroporto internazionale e Catanzaro Lido con deviazione anche per la ferrovia Reggio Calabria-Napoli-Roma. Parallelamente a queste iniziative è da considerare la ristrutturazione della tratta jonica della ferrovia tra Guardavalle e Botricello anche questa per essere utilizzata come metropolitana di superficie e rendere agevole raggiungere le tante località di interesse turistico presenti sia sulla costa che nelle zone collinari. La politica ha anche il compito di dare risposte alle necessità di sviluppo sostenibile delle aree il cui potenziale, pur essendo alto, continua a segnare il passo distraendo risorse spesso al solo fine di alimentare interessi clientelari.
Su queste necessità hanno convenuto Ciconte e Colace ponendoli tra le priorità da perseguire. Da tale condivisa consapevolezza è nata l’intesa tra i due movimenti per l’elezione del prossimo sindaco di Catanzaro. In questa grande progettuale trasformazione di quest’area, si inseriscono le domande di uguaglianza e di libertà di questo lembo di Calabria per decenni costretta a guardare. Dare finalmente ad essa risposte equivale a sottolineare che finalmente la parola progresso non rimanga solo una aspirazione.

*giornalista

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