COSENZA Il Tar Calabria (Seconda Sezione di Catanzaro) con quattro ordinanze, nei giudizi promossi da oltre ottanta docenti iscritti nelle cosiddette Graduatorie ad esaurimento (Gae) – tutti rappresentati e difesi dagli avvocati Valerio Zicaro e Giancarlo Scarpelli – ha accolto la richiesta di sospensione dell’efficacia degli atti impugnati dagli stessi, ordinando al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, all’Ufficio scolastico regionale e all’Ambito territoriale provinciale di Cosenza, di «procedere al riesame della posizione dei ricorrenti, alla luce dei motivi di ricorso»; nel contempo, ha fissato l’udienza pubblica, per la trattazione nel merito dei ricorsi, per il prossimo 12 luglio.
La vicenda trae origine dall’illegittima sequenza provvedimentale, adottata dall’Ufficio scolastico regionale e dall’Ambito territoriale provinciale di Cosenza, nella formazione delle graduatorie dei docenti per l’assegnazione delle sedi e riguardante le disposizioni contenute nella legge numero 107/2015 (la cosiddetta legge sulla “buona scuola”).
In particolare, sulla base del meglio noto “emendamento Puglisi” – che, lo scorso anno, aveva modificato tale normativa – e all’esito di una distorta applicazione della norma, il Miur ha illegittimamente estromesso questi docenti dall’assegnazione degli incarichi annuali in favore dei professori aspiranti alle assegnazioni interprovinciali ovvero per coloro i quali sono titolari di cattedra in altre province italiane.
La decisione del Tribunale amministrativo regionale sconfessa l’applicazione della disposizione mettendo in discussione anche il citato “emendamento Puglisi”.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x