CATANZARO Alla Regione Calabria hanno scelto di sposare la linea del garantismo. E c’è da rallegrarsene. Può esultare soprattutto chi in queste settimane si è visto nominare ai vertici di un ente nonostante qualche grana giudiziaria. È il caso di Domenico (Mimmo) Sodaro, che è stato designato dalla giunta regionale a commissario straordinario del Parco naturale delle Serre. Dopo avere esaminato centinaia di curricula, la scelta dell’esecutivo guidato da Mario Oliverio, il 16 dicembre scorso, è ricaduta proprio su Sodaro, originario di Serra San Bruno ma residente a San Sostene, che risulta indagato con richiesta di rinvio a giudizio – avanzata dalla Procura di Catanzaro –, nell’ambito dell’inchiesta sui furbetti del cartellino per abuso d’ufficio, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.
Sodaro è un volto noto all’interno della Cittadella. Nel corso della sua lunga carriera ha svolto i ruoli di Rsu e ha portato avanti importanti trattative sindacali con i vertici della Regione che si sono susseguiti nel corso di questi anni. Senza contare poi la passione per la politica. A Serra San Bruno ha ricoperto l’incarico di assessore con la giunta guidata da Nazzareno Salerno e alle ultime elezioni si è candidato con la lista “La Serra rinasce” messa in piedi dal deputato del Pd Bruno Censore.
IL PARCO DELLE SERRE Per questa riserva naturalistica di prim’ordine, incastonata tra la Sila e l’Aspromonte, non c’è pace. Nei mesi scorsi un altro commissario, Antonio Errigo, si è dimesso in seguito al suo coinvolgimento nell’inchiesta su Calabria Verde. Dopo l’interdizione dai pubblici uffici, disposta dal gip di Catanzaro, Errigo ha gettato la spugna, lasciando il Parco delle Serre senza una guida. L’interim a quel punto è stato assunto dal dg Fortunato Varone. Poche settimane prima che la giunta virasse su Sodaro. Commissari su commissari, senza che la Regione si decida a designare un presidente in pianta stabile.
IL PRECEDENTE Che la giunta non abbia molti problemi ad affidarsi a persone con procedimenti giudiziari aperti non è un fatto nuovo. È successo nei mesi scorsi con Ottorino Zuccarelli, il medico a processo a Cosenza per truffa e falso, a cui è stato affidato il compito per la sorveglianza sanitaria dei dipendenti regionali. Quello che doveva essere un incarico semestrale straordinario, in realtà, si è allungato notevolmente. Iniziato ad aprile dello scorso anno, si è concluso il 18 febbraio. Per reclutare il suo sostituito la Regione ha aperto una manifestazione di interesse rivolta ai dipendenti inseriti nel ruolo organico della giunta regionale.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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