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Il ruolo di Cirò e i silenzi di Occhiuto

A Roberto Occhiuto (mi hanno fatto sapere che mi ha scritto dal suo profilo fb) rispondo da quì perchè non sento proprio alcuna necessità di recarmi nella sua segreteria. E a proposito della mia fr…

Pubblicato il: 16/03/2017 – 8:53
Il ruolo di Cirò e i silenzi di Occhiuto

A Roberto Occhiuto (mi hanno fatto sapere che mi ha scritto dal suo profilo fb) rispondo da quì perchè non sento proprio alcuna necessità di recarmi nella sua segreteria. E a proposito della mia frequentazione a cui fa allusione e attraverso la quale cerca di ridicolizzare quei vecchi fatti relativi a Giuseppe Cirò, come se non fossero mai accaduti o come se si trattasse del III segreto di Fatima, voglio precisare che in tanti anni sono andata rarissamamente nella segreteria di mio padre a Catanzaro, figuriamoci nella sua. Mi pareva di aver fatto riferimento a chiare lettere, nell’incipit del mio post, ad un chiacchiericcio che risale al periodo del nostro insediamento, quindi all’anno 2011 e mi pare astruso e pretestuoso che lui pensi alle segreterie della Regione Calabria per tirare in ballo chi non scrive per mano mia. Si perchè, non c’è necessità di nascondersi dietro ad alcuna trovata falsa e populista (il padre, lo zio) come fa l’onorevole Occhiuto, tranne che non avesse voglia di apparire come chi non sa che pesci prendere, avendo dato dimostrazione peraltro di ricordare bene il mio nome, oltre che il mio cognome, ma non già la mia identità, indipendente dal pensiero e dalla volontà di chiunque. Ciò che cerca di mettere maldestramente in atto Roberto Occhiuto, sulle orme del fratello, è il solito tentativo di depistaggio mal riuscito. Una cosa la doveva pur dire, affermerà certamente qualcuno, dimenticando però che in certe occasioni tacendo si sarebbe fatta una migliore figura.  
E per fugare ogni dubbio rispetto alle sue becere insinuazioni, seppur di collaboratori negli anni ne sono stati allontanati alcuni, nè mio padre, nè mio zio, si sono mai sognati di raccattare un soggetto escluso dalla segreteria dell’altro per gravi motivi. Perchè esattamente questo è il punto, caro Roberto, come mai nel tuo post, in cui appaiono evidenti i segnali di nervosismo, anche per come è scritto, ti perdi in mille inutili fronzoli, ma non chiarisci se è vero che Giuseppe Cirò ha lavorato nella tua struttura e il motivo per cui hai dovuto estrometterlo? A maggior ragione se, come scrivi tu, eravate tanto amici, qualcosa di grave doveva essere successa, o no? Spiegacelo tu il motivo e spiegaci anche il motivo per cui, alla luce di questo, il sindaco prima lo ha nominato capo della sua segreteria e poi si è reso conto, a dir suo, che commetteva illeciti solo dopo 6 anni. Ora, poichè Cirò, che si è portato a casa anche gli schiaffi che avrebbe dovuto prendere il primo cittadino, non è stato il primo stretto collaboratore che, sempre a dir suo, lo ha gabbato, il calcolo delle probabilità si restringe a due ipotesi: o è talmente fesso da farsi buggerare da chiunque, cosa che non credo possa essere tollerata nè consentita nel ruolo di sindaco, specie quando poi le scelte sbagliate determinano effetti negativi ai danni del Comune; o crede di poter continuare ad apparire come un’anima pura, inviata direttamente dalla volta celeste, scaricando su chiunque le sue gravissime colpe e responsabilità. Nell’uno e nell’altro caso, al momento resta solo una gran figura di melma, come quella in cui Cosenza naviga da quando c’è lui, oltre le luci…

*Ex vicesindaco Cosenza

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