Sanità, il decreto assunzioni divide i commissari

CATANZARO Il decreto sulle assunzioni nella sanità divide i commissari. Tanto da spingere il sub-commissario Andrea Urbani a non firmare l’atto vergato dal commissario Massimo Scura. Risultato? Il decreto 50, che autorizza le Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria ad assumere 592 persone a tempo indeterminato, non è stato pubblicato sul sito istituzionale della Regione Calabria. Sulla pagina web dove c’è l’elenco dei decreti del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, si passa dal Dca numero 49 del 13 marzo al Dca 51 del 14 marzo. Manca, appunto, il numero 50: quello predisposto per le nuove assunzioni. Preso atto della mancata firma del sub-commissario, il dipartimento Salute della Regione ne ha bloccato la pubblicazione.
Fonti accreditate sostengono che Urbani non abbia firmato il decreto perché non in linea con le indicazioni arrivate dai ministeri della Salute e dell’Economia che vigilano sulla corretta attuazione del Piano di rientro in Calabria. In buona sostanza il provvedimento predisposto da Scura andrebbe ben oltre le autorizzazioni concesse dai tecnici dei due dicasteri. Nulla c’entra, invece, la recente promozione di Urbani a direttore generale della programmazione sanitaria del ministero guidato da Beatrice Lorenzin. La paventata incompatibilità è stata smentita da una serie di pareri arrivati nelle ultime ore da parte degli esperti giuridici del dicastero.
Il problema, semmai, riguarda il possibile cortocircuito che potrebbe generarsi vista la situazione di impasse venutasi a creare. Ci sono direttori generali e commissari delle Aziende sanitarie ed ospedaliere che dispongono di copie dell’atto adottato il 13 marzo, ma che ora si interrogano sull’efficacia di un provvedimento su cui i due commissari hanno visioni differenti.