Se la burocrazia fallisce è colpa della politica

Caro Direttore,
sono un assiduo lettore del Suo giornale e, tra le tante cose che ho letto, mi ha colpito il giudizio che alcune personalità hanno espresso sulla burocrazia.
Io credo, al contrario di quanto ho letto, che la burocrazia, concettualmente, debba essere il braccio esecutivo di una sana politica. I guai della regione Calabria, ed è ciò che più mi interessa, sono dovuti proprio a quella “sedicente” politica che vuole sfuggire alle proprie colpevoli responsabilità , addossandole a terzi .
I problemi sono tanti; cerco qui di enuclearne i più dannosi: la corruzione e le inadempienze.
La corruzione. Non può mai esistere e sussistere azione di corruttela se la politica e la burocrazia non sono d’accordo: se uno solo dei due poli non è complice dell’altro, la corruzione non può avere corso. Non occorre stilare un accordo dal notaio. L’amministratore che pensa di poter influire sulle decisioni burocratiche sceglie il dirigente che più “scodinzola”: ne nasce un accordo non scritto di “do ut des” criminale.
Il burocrate, spesso (opportunamente) incompetente non può negarsi e dopo qualche tempo l’amministratore sarà costretto a chiudere gli occhi sulle eventuali e puntuali malefatte.
È dunque questa una prassi originata dall’agire del politico, che indica la direzione al burocrate. Si imbocca così in genere una direzione per la quale non è contemplata l’inversione di marcia.
Mi fanno ridere…o piangere ( fa lo stesso) quei sindaci, presidenti, assessori e simili, che addebitano la colpa dei loro fallimenti alla burocrazia. Quando lo scontro è reale e giustificato, il burocrate soccombe: abbiamo tutti visto come è andata a finire a Reggio Calabria con l’operato dell’assessore Angela Marcianò! 
Strettamente legate alla corruzione sono le inadempienze. 
Esse sono il risultato di una classe di burocrati incapaci e professionalmente inadeguati, perché è proprio così che è gradita alla classe politica. Se così non fosse il sindaco Metropolitano (che paroloni!) di Reggio Calabria non avrebbe inviato a Bruxelles soggetti più inclini alla frequentazione di birrerie (sic!) che a percorrere i corridoi della Commissione Europea…
Il programma della Città metropolitana di Reggio è semplicemente indecente. E lo ha redatto la politica, non certo la burocrazia. Se nel programma per le periferie, su 120 città capoluogo, la città metropolitana di Reggio Calabria è al posto n. 105 e addirittura il suo Comune al 118 , il problema non è stato generato certamente dalla burocrazia!
Se vengono chiusi gli aereoporti di Crotone e di Reggio Calabria, è da questuanti incompetenti andare a piagnucolare da Delrio: il ministro dei Trasporti (e quindi il governo) non ha nulla a che vedere con le decisioni dell’Alitalia, società di natura privata.
Caro direttore, La ringrazio dell’opportunità che mi ha cortesemente concesso e, per quel che possa servire, mi auguro che Lei continui a sferzare una classe politica che, vergognosamente per se stessa e offensivamente per i calabresi tutti che dovrebbe rappresentare, disattende ai suoi obblighi e doveri di classe dirigente, riuscendo soltanto nell’intento di rivelare la sua vera natura: quella di un’accozzaglia (chiedo scusa a Renzi per la citazione!) di lacchè.