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Congresso Pd, Alboresi sceglie Orlando

COSENZA «Se c’è ancora una possibilità che il Partito democratico possa ancora essere una forza di sinistra, questa passa per la vittoria di Andrea Orlando. Un ragionamento che fotografa perfettame…

Pubblicato il: 18/03/2017 – 10:05
Congresso Pd, Alboresi sceglie Orlando

COSENZA «Se c’è ancora una possibilità che il Partito democratico possa ancora essere una forza di sinistra, questa passa per la vittoria di Andrea Orlando. Un ragionamento che fotografa perfettamente anche quanto sta accadendo in Calabria. Sul carro di Renzi salgono i soliti noti, pronti a tutto pur di accaparrarsi una postazione utile. Un mero contenitore di voti e correnti molto, molto fluide e interessate solo a stare sempre dalla parte del vincente (o del “meno perdente”). Un ritornello che conosciamo tutti bene a queste latitudini. Io, invece, vengo da altre latitudini, da Modena, dove il partito ha sempre avuto una direzione, un senso, un obiettivo comune». È quanto afferma Alessia Alboresi, che fa parte del direttivo regionale del Partito democratico della Calabria e ha scelto di appoggiare la mozione Orlando nel congresso del Pd.
«Sono stata – continua Alessia Alboresi – una sostenitrice di Renzi, pur avendo una storia completamente differente rispetto all’ex presidente del Consiglio. La nostra formazione è completamente diversa: Renzi è cresciuto tra oratori e boy-scout, io tra case del popolo e movimento no –global. Eppure ho pensato che potesse essere l’uomo giusto per la sinistra. Mi sono sbagliata. Il renzismo calabrese è inesistente. Così come è inesistente la sua proposta politica. L’unica qualità che mi sento di attribuirgli è il continuo presenzialismo negli eventi pubblici e l’abbondanza di comunicati stampa a commento, nella maggior parte dei casi, del nulla. Ecco la sintesi, la declinazione locale del renzismo. Eppure ci ho creduto così tanto da mettere in discussione moltissimi dei principi che mi avevano sostenuta e guidata fino a quel punto, ci ho creduto così tanto da, pur disincentivata dalle persone che mi volevano bene, buttarmi a capofitto nella militanza del Pd calabrese. Perché sono e rimango una militante. Ma sono delusa dallo stato delle cose, dalla bassezza di una proposta politica debole, disattenta, autoreferenziale e lontana dai bisogni della gente».
«Il presidente Renzi – sostiene Alessia Alboresi – ha fatto finta di non sapere che la politica in Calabria è brutta, sporca, falsa e difficile. Terribilmente difficile. E adesso Renzi cosa farà? Baratterà i voti al congresso con il tanto agognato ritorno della sovranità sanitaria in capo al nostro governatore. Baratterà con un po’ di posti blindati in lista per la Capitale? Renzi tornerà a dire che crede nel Sud, nel suo cambiamento, come motore per la ripresa dell’economia italiana. Dirà cose bellissime, alle quali ho voluto tenacemente credere e difendere ma alle quali, purtroppo non credo più. In Calabria il renzismo ha fallito miseramente ma nessuno ha il coraggio di dirlo a Renzi. In Calabria il Pd è un partito asfittico, inesistente, presente soltanto nei posti di comando ma assente tra la gente, nelle sezioni, tra i giovani. Con Andrea Orlando si apre uno spiraglio che ci consente di restare ancora nel Partito democratico, di credere in una proposta che Gianni Cuperlo definisce una comunità di idee». 

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