Ai domiciliari il gestore del canile di Reggio

REGGIO CALABRIA Reati contro la fede pubblica, contro il patrimonio, violazioni ambientali, maltrattamenti sugli animali. Per questo motivo è finito ai domiciliari il gestore del canile di Mortara, affidato dall’amministrazione comunale all’associazione Aratea di Irene Putortì. Proprio le gravi irregolarità riscontrate nelle procedure di gara finalizzate all’aggiudicazione della gestione della struttura, oltre che nella conduzione della stessa, sono alla base delle indagini del Nucleo investigativo reati in danno degli animali (N.I.R.D.A.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria.

CANILE SOTTO SEQUESTRO In queste ore, i militari stanno procedendo anche al sequestro della struttura, finita più volte al centro delle pubbliche denunce dell’associazione animalista Dacci una zampa, che più volte ha svelato le pessime condizioni igieniche e sanitarie in cui erano costretti a vivere gli animali. Adesso che la struttura è finita sotto sigilli, gli animali non verranno sfrattati. Rimarranno all’interno, affidati alle cure di un soggetto qualificato, individuato dall’autorità giudiziatia. 

INCHIESTA IN CORSO Nel frattempo, le indagini però non si fermano. Secondo gli investigatori, l’ampio numero di reati registrati nel corso del tempo – da quelli contro la fede pubblica a quelli contro il patrimonio, da quelli in materia ambientale a quelli in danno degli animali – sarebbero stati commessi in concorso con altri soggetti. E adesso si farà di tutto per identificarli.

Alessia Candito
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