CELICO Il «ponte della paura» è ora al centro di una vera e propria inchiesta della magistratura. Riflettori mai spenti sul ponte di Celico, il viadotto che collega Cosenza e Crotone lungo la statale 107 Paola-Crotone. Sulla scrivania del procuratore capo Mario Spagnuolo è arrivato un esposto del Codacons allarmato per le curvature sospette. Anche se, secondo l’Anas, bisogna stare tranquilli perché si tratta di «curvature che appaiono tali solo per impressione ottica».
La Procura ha aperto un fascicolo – al momento contro ignoti – per fare luce su una vicenda che da tempo desta preoccupazione e che potrebbe essere pericolosa per l’incolumità pubblica. Da diversi mesi, comunque, sono stati avviati lavori di manutenzione e anche verifiche sui materiali. Come quelle realizzate dall’ingegnere Eugenio Ricci, amministratore delegato di Diamonds srl, che si occupa di diagnostica e monitoraggio spin off delle strutture per l’università “La Sapienza”, incaricato dall’Anas per uno studio proprio sul viadotto Cannavino, ovvero quello di Celico. Nei mesi scorsi, inoltre, è stato dato un nuovo incarico al professor Ricci per migliorare il confort di marcia sul viadotto. Nel 2012 sono state eseguite analisi per verificare la bontà del calcestruzzo e delle armature all’interno del viadotto che hanno confermato come il calcestruzzo fosse esattamente quello previsto al momento della costruzione dell’opera. Ma la Procura adesso vuole vederci chiaro.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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