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Mef, irregolarità "sanate" da una commissione irregolare

CATANZARO La giunta Oliverio avrebbe commesso altre irregolarità nel tentativo di sanare quelle già contestate dal Mef. E, invece di porre un freno alle spese pazze, le avrebbe aumentate mettendo s…

Pubblicato il: 23/03/2017 – 13:21
Mef, irregolarità "sanate" da una commissione irregolare

CATANZARO La giunta Oliverio avrebbe commesso altre irregolarità nel tentativo di sanare quelle già contestate dal Mef. E, invece di porre un freno alle spese pazze, le avrebbe aumentate mettendo sotto contratto altri esperti, esterni alla Regione. Le modalità con cui l’esecutivo calabrese ha attribuito gli incarichi di consulenza a tre professori universitari, membri della commissione che ha formulato le controdeduzioni all’ispezione del ministero, non rispettano le norme di riferimento. Lo dice, nell’ultima relazione, la Ragioneria dello Stato, secondo cui quegli affidamenti non sarebbero stati pubblicati sul sito web della Regione, così come prevede la legge.
La vicenda da teatro del grottesco inizia nell’ottobre 2015, quando la giunta regionale nomina una commissione di esperti a cui affida il compito di formulare le controdeduzioni alla relazione del Mef, stilata in seguito all’ispezione del 2013. Dell’organismo – oltre ai segretari generali di giunta e Consiglio, ai dirigenti dei dipartimenti Risorse Umane e Bilancio, al coordinatore dell’Avvocatura regionale e al presidente del Collegio dei revisori dei conti – fanno parte anche tre illustri professori universitari: Lorenzo Zoppoli (Federico II di Napoli), Paolo Falzea (Magna Graecia di Catanzaro) e Alessandro Ridolfi (Sacro Cuore di Roma). Alla commissione l’arduo compito di elaborare la difesa della Regione e, dunque, le “giustificazioni” alle 50 gravi irregolarità riscontrate dal Mef in merito alle spese per il personale della giunta e del consiglio regionali. Missione fallita: la Ragioneria dello Stato ha infine confermato 41 di quei rilievi, bocciando di conseguenza anche le tesi dei professori.
L’aspetto tragicomico della storia riguarda però il modo in cui quegli incarichi sono stati assegnati. Nel documento, infatti, il dipartimento del ministero stigmatizza la scelta della giunta Oliverio di affidarsi a tre esperti esterni e sottolinea il mancato rispetto delle norme per questo tipo di incarichi. «In disparte ogni considerazione circa l’opportunità di avvalersi di consulenti esterni per questioni attinenti compiti proprio dell’ente – scrive il Ragioniere dello Stato Daniele Franco –, corre l’obbligo di evidenziare che tali affidamenti», attribuiti con una delibera di giunta del 27 ottobre 2015, per un compenso individuale di 3.500 euro, oltre al rimborso spese eventualmente sostenute, «non risultano pubblicati sul sito internet della Regione». Un modo di procedere, secondo il Mef, in contrasto con le norme che «prevedono la pubblicazione di elenchi di collaboratori in banche dati dell’amministrazione pubblica accessibili al pubblico per via telematica e delle procedure comparative effettuate per il conferimento degli incarichi». La toppa cucita da Oliverio è quasi peggio del buco. (4. Fine).

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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