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Fondazione Terina, lo "scherzo" degli stipendi

LAMEZIA TERME Senza soldi e senza un dirigente. La situazione della fondazione Terina può esser riassunta così. Si sgonfiano le promesse e le good news del 25 novembre scorso dopo una riunione alla…

Pubblicato il: 24/03/2017 – 20:43
Fondazione Terina, lo "scherzo" degli stipendi

LAMEZIA TERME Senza soldi e senza un dirigente. La situazione della fondazione Terina può esser riassunta così. Si sgonfiano le promesse e le good news del 25 novembre scorso dopo una riunione alla Cittadella regionale tra il governatore Mario Oliverio, le sigle sindacali (i responsabili regionali di Ugl, Cisl-Fisascat, Uil, Cgil), il commissario Tommaso Loiero e il comitato dei lavoratori. Ai dipendenti, che avanzavano parecchi mesi di stipendio arretrato, erano stati garantiti 600 mila euro per coprire le mensilità arretrate del 2016 e un milione e 300 mila euro per la copertura totale degli stipendi del 2017. Ma il 2017 ha già fatto registrare tre mesi di mancati pagamenti. Le risorse stanziate in bilancio dovevano coprire un intero anno ma l’emergenza stipendi è già ricomparsa e sta facendo sentire i propri morsi. 
I problemi sono due, uno legato all’altro. Da un lato manca un dirigente pienamente legittimato da quando, lo scorso 28 febbraio, per Tommaso Loiero, è scattata la pensione. Una pensione che, nonostante la legge Madia, non ha portato a un avvicendamento per le competenze assegnate a Loiero, ossia la dirigenza del dipartimento regionale della Presidenza e la guida, come commissario, della fondazione Terina. Quest’ultima naviga, nonostante le rassicurazioni di novembre, in cattive acque: manca un commissario che possa governare una situazione paradossale e grave. Perché la Regione ha stanziato un milione e 300 mila euro per un anno ma questi rischiano, una volta arrivati nelle casse della fondazione, di essere pignorati dai creditori. La ragione è beffarda: la voce di spesa presente nel bilancio è generica, non specifica che si tratta dei soldi destinati ai dipendenti, e questo rende aggredibili i fondi che, a parole, dovevano coprire le mensilità dei lavoratori.
In particolare vi sono i debiti che Terina ha accumulato col progetto “Food@life” destinato al potenziamento del laboratorio agroalimentare. Un progetto del 2014 costato quasi 15 milioni di euro dei quali 12 milioni e 500 mila finanziati dal Miur e 2 milioni che avrebbe dovuto finanziare la Regione attraverso Fincalabra. 
Ma la Regione non ha mai erogato questo denaro mentre il progetto è stato coperto per l’intero importo. Restano i debiti da saldare.
Restano gli stipendi arretrati di tre mesi. Resta un laboratorio agroalimentare attrezzatissimo che rischia di ammuffire. A novembre Oliverio aveva parlato di «mettere concretamente in attività la struttura del laboratorio e a collegarla a tutto il sistema agroalimentare». Ma questo manca. Così come manca un commissario che riesca, una volta per tutte, districare questa matassa.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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