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Giochi di potere all'ombra della Sacal

LAMEZIA TERME C’è una guerra intestina per ottenere la poltrona di presidente della Sacal. Sul piatto una società che di fatto è il gestore unico di tutti gli scali aeroportuali calabresi e che, in…

Pubblicato il: 26/03/2017 – 9:23
Giochi di potere all'ombra della Sacal

LAMEZIA TERME C’è una guerra intestina per ottenere la poltrona di presidente della Sacal. Sul piatto una società che di fatto è il gestore unico di tutti gli scali aeroportuali calabresi e che, in questa veste, si appresta a garantire gli equilibri economici e politici di diversi appalti e procedure per consolidare da una parte la fetta di mercato del traffico passeggeri dell’aeroporto lametino e per rilanciare dall’altro entrambi gli altri due scali calabresi: Reggio e Crotone. L’uno agonizzante – al di là della battaglia politica “vinta” con appena due voli alla settimana garantiti da Alitalia – resta infatti a forte rischio chiusura, mentre quello pitagorico risulta da tempo decotto. Con diversi problemi da affrontare e risolvere, leggasi finanziamenti per rilanciare la tenuta economica dei traballanti equilibri economici del Sant’Anna.
E poi c’è la partita non trascurabile dell’appalto milionario per la nuova aerostazione di Lamezia Terme. Un gara da oltre 50 milioni di euro – garantiti con una copertura di risorse pubblico-private considerevole – per consentire allo scalo della Piana di poter gestire 3,5 milioni di passeggeri annui.
Da qui gli appetiti non trascurabili che si sono scatenati non da oggi per ottenere quello che è uno degli scranni più importanti per gestire questa mole di risorse economiche ma anche di fetta di potere contrattuale politico-imprenditoriale. Sotto questo aspetto c’è da considerare infatti la recente scalata effettuata da un gruppo privato che da solo è riuscito in poco tempo a garantirsi oltre un terzo delle quote azionarie della società. Si tratta dei due soci privati di Lamezia Sviluppo, Renato Caruso e Nino Tripodi che con il 33,62% detengono ora la maggioranza relativa scalzando a suon di milioni (versamento da 1,6 milioni) la precedente posizione detenuta dal Comune di Lamezia Terme e spostando anche il baricentro della quota azionaria attualmente in mano ai privati: da circa il 33 al 45 per cento.
Tutte operazioni che possono essere chiarite solo attraverso quella mole di risorse che in tempi brevissimi pioveranno sull’intero sistema aeroportuale calabrese, ad iniziare appunto dallo scalo lametino e di cui Sacal è saldamente al timone. L’avvento dei nuovi soci e il conseguente cambio degli equilibri interni all’assetto societario dovrebbero portare così a una rivoluzione complessiva del Cda della Sacal il cui mandato scadrà a fine aprile. Ad iniziare, appunto, da un avvicendamento alla guida del Consiglio di amministrazione. Un assetto che non è mutato da anni tanto da non risentire neppure del cambio al vertice della Regione e del conseguente spoil sistem adottato (per la verità poco) in altri ambiti dal governatore entrante.
Ora però la musica dovrebbe cambiare e i segnali in questa direzione si registrano da tempo. In pole, stando a diversi boatos, ci sarebbe Francesco Grandinetti, attuale rappresentate dell’asset appunto dei privati all’interno del Cda. Sarebbe lui l’uomo giusto indicato da molti a succedere del finora inaffondabile Massimo Colosimo – sopravvissuto a più di uno scossone – alla guida della società. Su di lui si sarebbero coagulati gli interessi oltre che dei soci privati anche dell’establishment politico-istituzionale calabrese che rappresenta la quota pubblica della società: leggasi Regione e Provincia. Ai vertici dei due enti il nome di Grandinetti non dispiacerebbe affatto. Anzi, anche alla luce dell’accordo che l’ingegnere alle ultime amministrative lametine avrebbe garantito, decidendo all’ultimo minuto di farsi da parte appunto in vista di un accordo per una poltrona in Sacal. Senza contare che già nel recente passato Grandinetti stava per accaparrarsi già la presidenza del Cda. Un’operazione, quella, che alla luce del nuovo assetto sembrerebbe ora solo rinviata e che dovrebbe arrivare a ridosso di una data simbolica: la Liberazione.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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