Catanzaro, scontro all'ombra della mozione Orlando

CATANZARO Per non farsi mancare nulla, dopo i sospetti su un nuovo caso di tesseramento gonfiato all’ombra del Pd, arriva la sconfessione da parte del «rappresentante provinciale di Catanzaro del candidato alla segreteria nazionale del Partito democratico Andrea Orlando, ministro della Giustizia». Tradotto: Maurizio Caligiuri, che sostiene di essere il coordinatore dell’area Orlando di Catanzaro, attraverso un comunicato stampa si «dissocia» dalle denunce di Fabio Guerriero, «sedicente coordinatore provinciale della mozione Orlando» che, a suo dire, starebbe solo gettando «discredito su alcuni circoli Pd della provincia».
Caligiuri, dunque, smentisce con decisione le «affermazioni gratuite e offensive nei confronti dei tesserati dei circoli dei comuni di Lamezia Terme, Pianopoli e Vallefiorita» lanciate da Guerriero, dichiarazioni che a suo parere «non tengono assolutamente conto della storia e dei percorsi politici che da sempre contraddistinguono queste realtà di sinistra e progressiste».
«Per il futuro – prosegue Caligiuri – ci si augura una maggiore responsabilità e collegialità nelle dichiarazioni rese agli organi di informazione, da parte di tutti gli iscritti al Partito democratico che supportano la candidatura di Andrea Orlando, soprattutto nel rispetto dei tesserati, dei dirigenti e delle personalità del Pd, evitando attacchi personali che nulla hanno a che fare con la politica. Con questi mezzi – conclude Caligiuri – si alimenta l’antipolitica, si allontanano i cittadini dai partiti e cosa ancora più grave si sostengono i populismi. Per beghe interne al Partito democratico si rischia di perdere consensi, in particolar modo nel Mezzogiorno, favorendo la crescita di Grillo e i Cinque Stelle».