Leggo su giornali online di oggi che il consiglio regionale della Calabria ha approvato, all’unanimità, su proposta del consigliere Alessandro Nicolò, una legge sulle strutture balneari che prevede la possibilità per i Comuni di autorizzare il mantenimento delle strutture per l’intero anno, anche in assenza dei Piani spiaggia.
Leggo ancora che per il presidente della commissione Ambiente, Domenico Bevacqua – i Comuni e le Province avrebbero dovuto adottare da anni i piani spiaggia e che in un periodo di stagnazione economica, questa norma serve per aiutare i gestori ad affrontare questa congiuntura» e che per il capogruppo di Fi, si tratta di una «legge strategica per un settore importante per la Calabria come quello turistico». Bene, per chi è digiuno di conoscenze in merito alle leggi regionali, sembrerebbe che maggioranza ed opposizione in consiglio abbiano lavorato in totale accordo per promuovere una legge che porti ad un maggior sviluppo turistico e quindi economico della regione.
Peccato per l’inutile perdita di tempo. Questa norma approvata oggi in consiglio regionale esiste ed è legge fin dal 2007. Difatti la legge regionale 21 dicembre 2005, n. 17, Norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo. (BUR n. 23 del 16 dicembre 2005, supplemento straordinario n. 10 del 30 dicembre 2005) all’articolo 9 comma 5. Recita: Le strutture degli stabilimenti balneari, ove le condizioni territoriali lo consentano, su richiesta dell’interessato e previo parere dell’autorità concedente, possono permanere anche per l’intero anno, escludendosi, comunque, ogni ipotesi di intervento finanziario a carico della pubblica amministrazione in conseguenza di danni provocati da calamità naturali.
*Sindaco Montauro
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