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La "strega" miete vittime alla Cittadella

CATANZARO Ci mancava la strega. Pare, infatti, che anche la nuova paralisi gestionale e politica della Regione Calabria sia dovuta al “colpo della strega” che ha messo fuori combattimento il govern…

Pubblicato il: 28/03/2017 – 12:44
La "strega" miete vittime alla Cittadella

CATANZARO Ci mancava la strega. Pare, infatti, che anche la nuova paralisi gestionale e politica della Regione Calabria sia dovuta al “colpo della strega” che ha messo fuori combattimento il governatore Gerardo Mario Oliverio, costringendolo a restarsene a casa, proprio nei giorni in cui il governo incontra i presidenti delle Regioni. Michele Emiliano convoca i colleghi per evidenziare che manca la copertura finanziaria ai patti regionali sottoscritti dall’ex premier Matteo Renzi e alla Cittadella si aggirano i fantasmi dei direttori generali pensionati ma non rimpiazzati e di quelli colpiti da indagini giudiziarie in pieno svolgimento, senza che ci sia la dovuta preoccupazione per inquinamenti probatori o rischi di reiterazione dei reati.
Niente da fare, quando il diavolo ci mette la coda e la strega colpisce, anche il più coriaceo dei governatori finisce fuori combattimento. Certo, in una condizione di normalità si andrebbe avanti ugualmente. Esiste pur sempre un vicepresidente. Non che Antonio Viscomi sia immune dagli attacchi della strega, diciamo che fin qui è riuscito ad evitarne i colpi. È sempre più difficile, tuttavia, concentrarsi sui problemi fronteggiando, sul piano della legalità amministrativa, il “Codice Pignanelli”, e su quello della stabilità politica, il “Lodo Catizone”. Davvero difficile, anche per chi si presenta con frequenze cardiache più vicine a quelle del coccodrillo che non dell’uomo.
In attesa che qualcuno rompa l’incantesimo, ci si ritrova con “Coniglio Mannaro”, alias Ernesto Magorno, segretario regionale del Pd, alle prese con un partito di plastica ed un governo regionale ad altissimo rischio e non solo sul piano politico. Un governatore “stregato” che canticchia Salvino sì, Salvino no… nella terra dei cachi. Un comparto oleario che per colpa di quattro imprenditori pataccari, incontrati a cena anche di recente dal governatore, è andato a finire nella black list dell’organizzazione americana per la lotta alla contraffazione nei prodotti alimentari. Due direttori generali in pensione ma… regolarmente operativi. Altri due in servizio ma non operativi perché scaduti e in attesa di proroga. E l’Audit che comincia a massacrare la rendicontazione dei soldi spesi in nome e per conto dell’Unione europea, come già da domani dimostreremo.
Tutto questo mentre il buon Catizone è alle prese con l’amletico dubbio se stappare lo champagne o rimetterlo in frigo. Intanto la strega piazza un colpo dietro l’altro.

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