CATANZARO La Regione ha firmato il protocollo di intesa con Assogal per la promozione, la diffusione e l’attuazione dei Contratti di fiume, lago e costa. «Una Calabria diversa, più efficace e che si dà delle regole precise per lo sviluppo del territorio». È questo l’obiettivo dei contratti di fiume, una realtà sempre più concreta in Calabria che, secondo quanto ha spiegato l’assessore alla Pianificazione territoriale e Urbanistica Franco Rossi, nel corso di una conferenza stampa alla Cittadella, «serviranno a restituire il territorio alle comunità, coinvolgendole nella prevenzione e nello sviluppo locale». Le procedure per la sottoscrizione dei contratti sono già state attivate il 17 ambiti territoriali. Tre hanno già sottoscritto il Protocollo d’Intenti e procedono verso la sottoscrizione dei contratti veri e propri, mentre 14 sono in fase di avvio. I comuni calabrese coinvolti sono, complessivamente, 160. «Secondo la mia visione – ha sottolineato Rossi – le comunità tornano in possesso di ciò che gli è sempre appartenuto». Nella pratica saranno i Gal a fornire ai volontari che entreranno a far parte dell’assemblea prevista dal contratto, l’assistenza tecnica amministrativa, con un supporto operativo sui territori. Grazie ai Contratti di fiume, lago e costa i territori, attraverso l’assemblea, potranno segnalare alle autorità e agli enti gli interventi utili da fare e dove serve un supporto economico. «Tutto – ha detto ancora l’assessore – con lo scopo di evitare spese inutili, ma soprattutto di intervenire tempestivamente dove serve realmente». All’incontro erano presenti Francesco Esposito, presidente Assogal Calabria; Orsola Reillo, dirigente del settore programmazione ambientale, ed Antonio De Marco, per il dipartimento Urbanistica. «Chi sottoscriverà il contratto – hanno spiegato – si occuperà di svolgere in maniera volontaria, perché il contratto non ha dotazione finanziaria, un’attività capillare di ricognizione nel territorio per una programmazione strategica a favore della tutela delle risorse idriche e la salvaguardia del rischio idraulico». I contratti, infatti, sono mirati anche alla prevenzione e alla difesa idrogeologica.
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