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Usura nella Locride, in 37 rinviati a giudizio

REGGIO CALABRIA Sono 37 gli imputati del procedimento “Typographic Acero” che il prossimo 10 giugno dovranno presentarsi di fronte ai giudici del Tribunale di Locri per l’inizio del processo a loro…

Pubblicato il: 29/03/2017 – 16:32
Usura nella Locride, in 37 rinviati a giudizio

REGGIO CALABRIA Sono 37 gli imputati del procedimento “Typographic Acero” che il prossimo 10 giugno dovranno presentarsi di fronte ai giudici del Tribunale di Locri per l’inizio del processo a loro carico.

A GIUDIZIO Il gup di Reggio Calabria ha infatti rinviato a giudizio Francesco Barbiero, Filippo Benci, Salvatore Buttiglieri, Luigi Cherubino, Giuseppe Demasi, Rocco Demasi, Massimiliano Fortunio, Rocco Fortunio, Corrado Franzè, Carlo Ierinò, Giuseppe Vincenzo Infusini, Domenico Antonio Jerinò, Giorgio Jerinò, Giuseppe Jerinò, Maria Jerinò, Francesco Jervasi, Giuseppe Loccisano, Giuseppe Lupoi, Rocco Macrì, Vincenzo Mesiti, Armando Napoli, Rocco Novembre, Rocco Oppedisano, Teresa Oppedisano, Vincenzo Parrelli, Salvatore Prota, Teresa Prota, Luigi Racco, Rocco Rodinò, Salvatore Rodinò, Vincenzo Sainato, Natale Scali, Pasquale Scali, Nicola Antonio Simonetta, Santa Ursini, Pasquale Zavaglia.

L’ABBREVIATO In tredici hanno scelto invece il giudizio abbreviato e il prossimo 8 maggio si dovranno presentare di fronte al gup Nicolò Marino di Reggio Calabria. Nicola Agostino, Rocco Attachi, Domenico Calautti, Francesco Caruso, Caterina Cherubino, Antonio Malfone, Roberto Prologo, Nicola Schirripa, Giuliana Zavaglia, Nicola Prota, Rocco Prota e dei pentiti Salvatore Agostino e Antonio Femia.

L’INCHIESTA Scaturita dalle dichiarazioni del testimone di giustizia Nicodemo Panetta, assistito dall’avvocato Michele Gigliotti e ammesso come parte civile nel procedimento, l’inchiesta ha permesso di svelare un vasto giro di usura, controllato dagli uomini contigui alle cosche di ‘ndrangheta operanti nei comuni della fascia ionica della Locride: gli Ursino Macrì e Jerinò di Gioiosa Jonica; i Rumbo Galea Figliomeni di Siderno; i Bruzzese di Grotteria ed i Mazzaferro di Marina di Gioiosa Jonica. Le successive indagini hanno permesso di ricostruire la struttura del “locale” di ‘ndrangheta di Gioiosa Ionica, riconducibile alle famiglie Ursino Macrì Jerinò. I clan – ha svelato l’indagine – applicavano interessi usurari oscillanti tra il 50% ed il 500% annuale.

a. c.

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