LAMEZIA TERME A sfogliare i documenti prodotti in questi mesi dalla Cittadella verrebbe da dire che chi parla per ultimo ha ragione. A farlo pensare è l’ultimo atto della vicenda, sempre più paradossale, dei fondi destinati alla creazione di tre circuiti teatrali sul territorio calabrese, con la Regione che oggi mette in atto una marcia indietro sulla marcia indietro, tornando nuovamente sui suoi passi dopo aver già corretto il tiro in precedenza.
Si parla dei finanziamenti per il teatro (660 mila euro) previsti dall’avviso pubblico “Iniziative culturali 2016” (Azione 2) la cui gestione, ormai da parecchi mesi, suscita molti malumori nel settore e, soprattutto, ha portato l’Autorità anticorruzione e la Procura di Catanzaro ad aprire un’inchiesta in cui figurerebbero già diversi indagati. Per comprendere la schizofrenia istituzionale che si è palesata in questa storia occorre però ricostruire i passaggi salienti della vicenda.
IL BANDO LO VINCE LO “STAFF” DEL GOVERNATORE Nell’ottobre del 2016 il Corriere della Calabria ha rivelato i contenuti di un esposto alla magistratura in cui, ancora prima che si conoscesse l’esito del bando, i responsabili di tre compagnie teatrali poi escluse hanno previsto esattamente come sarebbero andate le cose. Nell’esposto – avvalorato da diverse e-mail inviate a una lunga lista di operatori teatrali calabresi – si parla delle ingerenze di un sedicente «gruppo di lavoro del presidente» che, alla fine, come previsto dalle tre compagnie escluse, si è aggiudicato, direttamente o indirettamente, tutti e tre i progetti finanziati dalla Regione. E nella vicenda ha anche un ruolo non meglio definito la regista teatrale Adriana Toman, compagna del governatore, a cui sarebbe vicino il presunto “staff” di Oliverio che, attraverso la direzione artistica condivisa, è entrato in tutti e tre i progetti vincenti.
LA RETTIFICA DELLA GRADUATORIA La graduatoria era stata pubblicata nei primi giorni di agosto dell’anno scorso e, dopo la notizia dell’apertura di un’indagine, a distanza di tre mesi era arrivata una “rettifica” sull’esito del bando. Una marcia indietro, come detto, con cui il dipartimento Cultura della Regione aveva escluso uno dei tre progetti vincenti (quello presentato dalla compagnia Il Portacenere, che pur operando nel Cosentino ha presentato un progetto di circuito teatrale da realizzare nel Catanzarese) inserendo tra i vincitori una delle tre compagnie che avevano firmato l’esposto. A beneficiarne era stata l’Officina teatrale diretta da Giovanni Carpanzano, che assieme ad Andrea Naso (Dracma) e Annamaria de Luca (Teatro del Carro) aveva messo nero su bianco le anomalie e le presunte interferenze del «gruppo di lavoro del presidente» nella gestione del bando.
IL NUOVO DIETROFRONT DEL DIPARTIMENTO Ad ottobre del 2016, dunque, il dipartimento regionale si era accorto che forse era stato commesso qualche errore nell’assegnazione dei punteggi, ma a distanza di sei mesi negli uffici della Cittadella si sono resi conto che con quella “rettifica” avevano commesso uno sbaglio. Così si arriva alla comunicazione recapitata il 30 marzo alla compagnia Officina teatrale. Nell’atto, firmato dal responsabile del procedimento, viene spiegato che la Commissione di valutazione ha di fatto cambiato idea dopo le controdeduzioni prodotte dalla compagnia Il Portacenere sulla rivalutazione dei punteggi. Un cambio di rotta suffragato anche da un parere dell’Avvocatura regionale che rileva come la «documentazione integrativa» prodotta da Officina teatrale – che ovviamente ora potrà a sua volta presentare le sue controdeduzioni – non sarebbe da considerare ammissibile e, quindi, Il Portacenere sarà nuovamente inserito tra i progetti finanziati.
Ancora un dietrofront, dunque, con il sedicente “staff” del governatore che torna a fare l’en plein di progetti finanziati. Intanto, da quando la graduatoria è stata pubblicata, sono passati otto mesi.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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