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Trivelle, Oliverio: il nostro patrimonio non può essere messo a rischio

CATANZARO «La salvaguardia ambientale dei nostri beni naturalistici, del nostro mare è una condizione fondamentale ed imprescindibile per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio». Così il pre…

Pubblicato il: 31/03/2017 – 17:32
Trivelle, Oliverio: il nostro patrimonio non può essere messo a rischio

CATANZARO «La salvaguardia ambientale dei nostri beni naturalistici, del nostro mare è una condizione fondamentale ed imprescindibile per lo sviluppo sostenibile del nostro territorio». Così il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha commentato, nel corso di una conferenza stampa, la decisione del Tar del Lazio di sospendere, fino all’udienza di merito che si terrà il 25 ottobre, i provvedimenti del ministero dell’Ambiente che autorizzano le trivellazioni nel mar Ionio. «Il nostro patrimonio – ha sottolineato Oliverio – non può essere messo a rischio da operazioni fini a stesse e che mortificano la vera vocazione di sviluppo del territorio». Secondo quanto rilevato dall’ufficio legale della Regione, infatti, la distanza delle 12 miglia dalla costa non sarebbe sufficiente per tutelare la riserva marina protetta di Capo Rizzuto (Crotone). «Gli interessi generali della nostra terra – ha detto Oliverio – non sono oggetto di negoziazione e non lo saranno mai, per questo continueremo ad opporci ad oltranza e inizieremo subito un dialogo con il Ministero per cercare di trovare una soluzione politico-istituzionale giusta che anticipi la decisione del Tribunale. Certamente non nego che i fatti ci diano soddisfazione, anche perché, in questa materia, è la prima volta che il Tribunale amministrativo si pronunci con una sospensiva in favore delle amministrazioni locali. I fatti contano e da ora in avanti parleranno quelli per la nostra condotta di governo». Alla conferenza era presente anche l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo che ha sottolineato come «la Calabria rappresenti il 30% di aree protette e Sic dell’intera Europa, per questo la decisione del Tar, almeno per questo primo round ci soddisfa molto». Il ricorso dei legali della Regione è stato impostato proprio a tutela di una delle zone protette, Capo Rizzuto, «il cui habitat – ha spiegato Antonella Rizzo – sarebbe messo a rischio se le trivellazioni iniziassero a 12 miglia di distanza dalla costa. Gli avvocati, infatti, hanno chiesto che le miglia vengano calcolate a partire dalla fine dell’area protetta. Questo sposterebbe la zona delle trivellazioni più a largo per tutte le regioni e i comuni interessati. Un risultato unico che non avremmo raggiunto senza l’aiuto delle associazioni ambientali che ci hanno supportato».

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