«Ora possiamo dirvi perché ieri, il MuSaBa, non era aperto al pubblico. Abbiamo ricevuto una visita molto molto particolare: i reali d’Olanda si sono recati al MuSaBa nel primo pomeriggio di ieri. Re Guglielmo Alessandro è stato accompagnato dalla consorte Máxima Zorreguieta nel Museo Parco Laboratorio fondato da Nik Spatari e Hiske Maas. Al termine della visita, rigorosamente in incognito, la famiglia reale ha concesso una foto, per immortalare il momento storico».
Poche righe, in stile con il rigore di Hiske e la pragmaticità di Nik, bastano per significare la loro gioia: i reali di Olanda hanno percorso le polverose stradine che portano fino a Mammola per ammirare questo museo-cantiere eretto a sfida dell’inettitudine e della sciatteria di chi, istituzionalmente, dice di occuparsi della “Cultura calabrese”.
In meno di un anno MuSaBa ha regalato alla Calabria tre momenti di attenzione internazionale in altrettante ribalte televisive e cinematografiche che si sono spinte alla scoperta dell’altra Calabria, quella che il governatore non ha tempo di visitare e i suoi seguaci si guardano bene dal valorizzare. Sappiamo perfettamente che sottolineandolo provocheremo la reazione opposta rispetto a quella auspicata: Oliverio, dispettoso come il Re travicello, non è andato fin qui a MuSaBa e men che meno ci andrà adesso, proprio perché non accetta che qualcuno gli indichi il compitino.
Va benissimo così. Si dedichi alle “transumanze”, hanno bisogno di cure particolari, visto che non sopravviveranno alla sua legislatura.
MuSaBa è ben altro.
pa. po.
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