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«Anche a Cosenza la città unica deve diventare realtà»

COSENZA «Nell’esprimere plauso e soddisfazione per il risultato del referendum che ha premiato l’intenso lavoro del comitato spontaneo e autonomo “Presila unita” e degli amministratori locali che h…

Pubblicato il: 02/04/2017 – 12:12
«Anche a Cosenza la città unica deve diventare realtà»

COSENZA «Nell’esprimere plauso e soddisfazione per il risultato del referendum che ha premiato l’intenso lavoro del comitato spontaneo e autonomo “Presila unita” e degli amministratori locali che hanno saputo compiere con intelligente determinazione il primo passo per la realizzazione del Comune unico, desidero formulare l’auspicio che in un breve lasso di tempo anche Spezzano Piccolo, Spezzano Sila e Celico possano far parte del comune unico della Presila». Lo afferma, in una nota, il presidente dell’associazione “Io Partecipiamo” Piero Minutolo. 
«A Cosenza – aggiunge – invece la mancanza di coraggio sul tema della città unica dell’area urbana, ha determinato ritardi ed inadeguatezze che ancora oggi si ripercuotono negativamente sulla vita delle comunità in materia di programmazione unitaria del territorio, viabilità e trasporto pubblico, sviluppo economico, occupazione, servizi sociali ed insediamento dei presidi sanitari. La politica locale non può continuare a restare immobile ed assistere passivamente al declino dell’area urbana mentre Rossano e Corigliano fanno passi avanti nella realizzazione del Comune unico e, grazie alla condizione di città metropolitana e capoluogo di regione, Reggio e Catanzaro ricevono consistenti finanziamenti statali ed europei. La realizzazione della” città delle due città “, dal momento che Castrolibero ha cambiato idea, è argomento che va trattato con serietà perché da esso dipende il futuro delle giovani generazioni e di due comunità. E’ un disegno politico che, se adeguatamente perseguito e realizzato, potrà costituire un realistico tentativo di inversione di una tragica tendenza che sembra assegnare al territorio dell’area urbana un futuro contrassegnato da un irreversibile impoverimento demografico, sociale ed economico, dal degrado urbanistico, dalla svalutazione del suo patrimonio immobiliare e dall’assenza di una credibile prospettiva di lavoro per i giovani».
«L’associazione “Io partecipiamo” – è scritto ancora –  nel ritenere che soltanto un’iniziativa dal basso renderà possibile la realizzazione del Comune unico, ha elaborato, senza far ricorso a consulenti, uno schema di atto deliberativo di iniziativa popolare per l’avvio del procedimento di fusione dei comuni di Cosenza e Rende da sottoporre all’esame dei due consigli comunali. Sulla proposta di deliberazione sarà organizzata – per come annunciato nel dibattito svoltosi su nostra iniziativa qualche settimana fa a Cosenza sul tema: “Cittadini associazioni culturali, sociali e sindacali insieme per la città unica dell’area urbana” – una raccolta di firme dei cittadini residenti nei due comuni, in collaborazione con i rappresentanti dei movimenti e dei soggetti culturali, sociali, sindacali, imprenditoriali, professionali, delle università e del volontariato che hanno partecipato al convegno. In essa vengono elencati i vantaggi che conseguiranno le comunità di Cosenza e Rende dalla realizzazione di un comune unico di oltre 100.000: – ruolo istituzionale, direzionale e politico di maggior rilievo e superiore capacità di attrarre attività produttive e finanziamenti statali, regionali ed europei; – contributo straordinario aggiuntivo dei trasferimenti statali spettanti ai due comuni di almeno 2 milioni di euro per 10 anni consecutivi; – risparmi nei costi di funzionamento delle due istituzioni: non più due Sindaci, due Presidenti del Consiglio comunale, due Segretari comunali, due uffici stampa, due collegi dei revisori dei conti, due nuclei di valutazione ed ancora: meno assessori, meno consiglieri, meno consulenti, meno dirigenti, meno spese di rappresentanza; – notevoli economie di scala nella gestione dei servizi (nettezza urbana, manutenzioni, forniture, mensa, trasporto scolastico ecc.);- Unico Piano strutturale comunale; – Un Piano dei trasporti con collegamenti rapidi e frequenti verso l’Unical in grado di estendere il servizio anche ai nuclei urbani delle due città che attualmente ne sono esclusi. – una programmazione unitaria delle attività sociali, culturali e di sostegno al turismo; – un piano integrato di sicurezza pubblica nei due comuni con una vigilanza costante del territorio impiegando anche pattuglie miste di agenti delle forze dell’ordine e vigili urbani che attualmente operano separatamente nei due comuni. Che la realizzazione della “città delle due città” dovrà costituire il primo passo di un disegno più ampio da estendere oltre i campanili per delineare, con il concorso sinergico dei comuni interessati, un progetto di sviluppo sostenibile della vasta area che va da Montalto Uffugo a Piano lago, dalle Serre alla Presila fino alle pendici dell’appennino paolano da realizzare attraverso una utilizzazione puntuale e razionale dei finanziamenti ordinari e comunitari».

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