In riferimento all’articolo: “Aterp, blitz per l’addetto stampa” abbiamo il dovere e l’obbligo di correggere e smentire il contenuto di alcune affermazioni che sono prive di fondamento.
Il Sig. Pasquale Mancuso, non era e non è Dirigente dell’Aterp della Calabria e tutte le funzioni ricoperte nell’Azienda fino al conferimento dell’incarico di Addetto Stampa sono state espletate senza alcun costo aggiuntivo rispetto agli emolumenti percepiti nell’ ex Azienda di Catanzaro.
L’incarico conferito al Sig. Pasquale Mancuso, che, è bene sottolinearlo, è un dipendente interno dell’ Azienda, è stato conseguenza di una manifestazione di interesse che l’Azienda ha rivolto, per come la legge impone, prima al personale interno e che, eventualmente, in mancanza di risorse umane al suo interno poteva rivolgere all’esterno.
Alla manifestazione d’interesse rivolta, nelle forme di legge e con la dovuta pubblicità e per come facilmente verificabile sul sito dell’Azienda, a tutto il personale interno dell’Azienda ha partecipato, con esito positivo, soltanto il dipendente Pasquale Mancuso al quale è stato conferito l’incarico di Addetto Stampa che, in nessun caso, configura funzioni riconducibili a quelle dirigenziali.
Il compenso, peraltro chiaramente indicato negli atti che sono sempre rinvenibili sul sito dell’ Aterp della Calabria è assolutamente in linea con il contratto dei giornalisti ed è pari a quello percepito dal Capo Servizio dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale della Calabria che è il livello più basso utilizzato.
Il dipendente, non potendo percepire in aggiunta allo stipendio il compenso per addetto stampa, si è, correttamente e tempestivamente, posto in aspettativa e non percepisce più lo stipendio di dipendente ma esclusivamente quello attribuito dal CCNL dei giornalisti.
Non risponde al vero quanto affermato laddove si fa riferimento alla pubblicazione degli atti del conferimento dell’incarico all’Albo Pretorio on line poiché la firma è del Direttore Amministrativo dell’Azienda.
Non capiamo quale sia, dunque, il motivo che abbia potuto determinare un enfasi che è assolutamente fuori misura e che, evidentemente, punta ad altri malcelati obiettivi tanto più che lo stesso dipendente aveva partecipato alla manifestazione d’interesse per l’Ufficio Stampa della Giunta regionale e risultando idoneo.
Quello che conta è che l’Aterp abbia agito all’interno delle norme della Legge n. 150/2000 avendo necessità delle attività di informazione come ovvio che sia per un Azienda di dimensioni regionali; lo abbiamo fatto con tutti i passaggi che la legge imponeva e senza alcuna necessita di “blitz” visto che l’incarico risale alla fine di dicembre 2016 , ed è della durata di un solo anno, e che gli atti assunti non hanno avuto alcun rilievo dagli Organi che avevano titolo per farlo; restiamo, ovviamente, a disposizione per ogni dubbio e perplessità ulteriore della testata augurandoci che occorrano verifiche più adeguate prima di innescare sommarietà di giudizi e diffondere notizie , in alcuni casi, assai temerarie.
Il Commissario straordinario Ambrogio Mascherpa
Il commissario straordinario dell’Aterp conferma in pieno il contenuto del nostro articolo. Ci pare di capire che contesti una non meglio specificata “enfasi”. Ma nel pezzo non c’è alcuna enfasi. Dunque, probabilmente, per Mascherpa, la scelta più corretta sarebbe stata quella di non dare la notizia. È una cosa che, forse, si può chiedere (e non si dovrebbe) alla comunicazione istituzionale, non a una redazione giornalistica. Riguardo alla parola “dirigente”: non l’ha tirata fuori il Corriere della Calabria ma la stessa Aterp, quando applica per l’addetto stampa una norma riservata agli «incarichi di funzioni dirigenziali». (ppp)
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