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Il poltronificio (senza fine) di Calabria Lavoro

CATANZARO Ancora contratti e consulenze. C’è posto davvero per tutti ad Azienda Calabria Lavoro, ente in house della Regione che dovrebbe favorire le politiche attive per l’occupazione e per l…

Pubblicato il: 06/04/2017 – 10:24
Il poltronificio (senza fine) di Calabria Lavoro

CATANZARO Ancora contratti e consulenze. C’è posto davvero per tutti ad Azienda Calabria Lavoro, ente in house della Regione che dovrebbe favorire le politiche attive per l’occupazione e per l’imprenditoria. I commissari che si sono succeduti, per scelte politiche, dal 2014 ad oggi, sono tre – Pasquale Melissari, Antonio De Marco e Fortunato Varone – e hanno contrattualizzato decine di persone facendo ricorso alla chiamata diretta.
L’ultima carrellata – si tratta, in verità, di proroghe fino alla fine del 2018 – riguarda quattro consulenti. Tra questi c’è Andrea Mazzei, scelto come “coadiutore amministrativo”, chiamato cioè a svolgere il lavoro di «fascicolazione, raccolta buste paga, fotocopiatura documentazione, controllo report dei lavoratori contrattualizzati», che in questi mesi è stato avvistato più che nella sede di Acl a Reggio Calabria, a Catanzaro, al seguito dell’assessora regionale al Lavoro Federica Roccisano. E poi Carmelo Evoli, scelto come esperto informatico, da tempo al fianco del commissario Varone con il compito di lavorare su diverse piattaforme realizzate per molteplici obiettivi. Singolare, ancora, il caso di Antonino Russo, esperto giuridico, il cui contratto è stato prorogato fino al 31 dicembre 2018, inviato da Reggio alla Cittadella di Catanzaro in qualità di avvocato (pur risultando ancora praticante, per come si evince consultando il sito del Consiglio nazionale forense) nella commissione di valutazione per «l’avviso pubblico per l’avvio dei Pial». Può brindare per il rinnovo fino al 2018 anche Giuseppe Pedullà, che si dovrebbe occupare della gestione economica e fiscale dei contrattualizzati nell’ambito della legge regionale 1/2014.
Con una certa dose di malizia c’è chi, all’interno della sede di via Vittorio Veneto, non manca di far notare che i rinnovi di alcuni contratti sono arrivati con puntualità svizzera mentre gli 81 esperti della Misura 7.1 che si sono visti annullare la procedura di valutazione con decreto del commissario Luigi Zinno a febbraio, a seguito, recita il decreto, «di incompatibilità ed inadempienze procedurali» attendono di conoscere la loro sorte. Al momento è tutto fermo, nonostante sia trascorso un mese dalla nomina del nuovo responsabile del procedimento.

REGIONE CALABRIA E GARANZIA GIOVANI Che ai alti piani della Cittadella regionale si tenga particolarmente al progetto Garanzia Giovani è cosa nota. Proprio in virtù di ciò, la Regione Calabria con la delibera 21 del 5 febbraio 2015, ha approvato la riprogrammazione del Piano esecutivo regionale di Garanzia Giovani e con decreto del dg del dipartimento Lavoro del 28 dicembre 2015, vista la «necessità di garantire le scadenze previste per l’attuazione delle misure previste nel Par Calabria», affidava le attività al Formez Pa (organismo in house al dipartimento della Funzione Pubblica) che aveva «maturato, con riferimento al tema della capacità istituzionale di assistenza inerente le politiche del lavoro, una significativa esperienza sia a livello generale che di singole aree territoriali». Contestualmente viene approvato il progetto esecutivo e la convenzione per un importo complessivo pari a 911mila euro.
La Convenzione prevede la fine delle attività il 31 dicembre 2016, mentre il progetto esecutivo (pubblicato sul Burc del 25 gennaio) specifica l’intero range temporale che si doveva estendere dal 1° agosto 2015 (quindi prima del decreto del dg) al 31 dicembre 2016.
Un’anomalia, insomma. Ravvisata pure nell’anagrafica progetto pubblicata sul sito del Formez Pa che rivela come la «Convenzione tra la Regione Calabria e Formez Pa per la realizzazione del Progetto “Assistenza tecnica all’attuazione della Garanzia Giovani in Calabria” – del 17/07/2015″ preveda “Data inizio: 28/01/2016” e “Data fine: 31/07/2017”». Il budget, tuttavia, rimane immutato.

IL RUOLO DEL FORMEZ Ma di cosa si sarebbe dovuto occupare nello specifico il Formez Pa? È lo stesso ente in house a specificare come «le finalità generali dell’intervento prevedono il supporto agli uffici della Regione con azioni di accompagnamento e supporto tecnico per l’attuazione del Piano regionale, finalizzate a ottenere una maggiore efficienza complessiva dell’azione amministrativa e destinate a risolvere esigenze specifiche territoriali e/o settoriali. Esse riguardano in particolare: il potenziamento della rete degli operatori del mercato del lavoro anche attraverso la costituzione e gestione dei servizi degli Youth Corners, l’assistenza ai centri per l’impiego nella gestione dei servizi, degli strumenti e delle misure; il coinvolgimento delle Scuole e università e relativi Uffici di placement/o Youth Corners nell’attivazione della Garanzia attraverso la formazione, il supporto e l’affiancamento degli operatori degli uffici di placement per favorire il raccordo con i Cpi e con gli altri attori del mercato del lavoro; la promozione e sensibilizzazione del sistema della domanda di lavoro e degli operatori del mercato al fine di facilitare il raccordo tra domanda ed offerta, attraverso campagne informative sugli incentivi a favore delle imprese, previsti dalla Youth Guarantee; la promozione e comunicazione rivolte ai giovani per favorire il loro ingresso nelle azioni previste dal piano regionale».

I SELEZIONATI Il Formez Pa, dunque, garantisce assistenza (ben pagata) per uffici e centri per l’impiego, che, teoricamente, avrebbero dovuto migliorare le loro performance operative nella gestione del piano. Naturalmente per raggiungere questi obiettivi il Formez Pa ha attinto alla propria banca dati esperti, dalla quale, in base alle loro capacità professionali, venivano selezionati diversi esperti. Alcuni di loro condividono (solo un caso?) la stessa passione politica e, in particolare, per il Partito democratico. È il caso di Irene Smorto, incidentalmente moglie del presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria Demetrio Delfino, che attualmente dichiara di lavorare per un progetto Sprar promosso sempre da Palazzo San Giorgio, oppure di Ileana Zumbo, con un passato da componente dello staff dell’ex assessore regionale Nino De Gaetano. E ancora: Michele Fallico, esponente dei Gd della provincia di Crotone. Nei mesi scorsi, invece, era toccato a Mario Valente, segretario regionale dei Giovani democratici.
Ora, mentre Valente pare non abbia particolarmente a cuore l’aggiornamento del suo curriculum vitae Formez (l’incarico, infatti, risulta sia scaduto alla fine del 2016), gli altri tre si sono premurate di aggiornarlo specificando che il periodo di collaborazione con il Formez Pa (e quindi con la Regione Calabria) si protrarrà fino al prossimo 31 luglio.

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

 

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