LAMEZIA TERME Sono stati arrestati gli autori dell’attentato dinamitardo avvenuto, alcuni giorni fa, nel pieno centro di Lamezia Terme, contro la panetteria “Il fornaio”. In particolare la Dda di Catanzaro ha emesso una ordinanza nei confronti di due giovani del luogo, responsabili anche di una tentata rapina nella abitazione di una anziana signora, che è stata picchiata con calci e pugni. A eseguire il provvedimento dell’autorità giudiziaria è stata la polizia di Stato. I giovani finiti in manette sono Davide Belville, di 22 anni, e Francesco Gigliotti, di 28 anni, entrambi di Lamezia.
Belville e Gigliotti sono già noti agli inquirenti e destinatari di distinti provvedimenti restrittivi. Si tratta, rispettivamente, di un fermo di indiziato di delitto per i reati di danneggiamento, possesso di esplosivo ed esplosioni pericolose, aggravate dalla metodologia mafiosa, disposto dalla Dda di Catanzaro, e di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, disposta dal gip del Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta del procuratore della Repubblica Salvatore Curcio, per i reati di tentata rapina aggravata e furto aggravato in abitazione.
I due sarebbero autori dell’ attentato dinamitardo compiuto, alcuni giorni fa, ai danni della panetteria del centro di Lamezia. Le misure cautelari applicate si basano sulla attività investigativa compiuta da personale del Commissariato di Lamezia Terme e della squadra mobile di Catanzaro. Le indagini erano state avviate il 10 marzo scorso quando due persone, dopo aver divelto la porta d’ingresso, erano entrate nell’abitazione di un’anziana donna alla quale, sotto minaccia e malmenandola pesantemente, intimarono di consegnare soldi e gioielli per poi fuggire a causa del sopraggiungere di un’autovettura. Quelle indagini consentirono di identificare, come possibili autori dei fatti, Belville e Gigliotti, ripresi da telecamere di sorveglianza poco dopo il colpo. A carico dei due la Procura della Repubblica di Lamezia Terme dispose una serie di approfondimenti investigativi, anche tramite intercettazioni. Le attività tecniche permisero agli investigatori di acquisire elementi in ordine al loro coinvolgimento nell’attentato dinamitardo perpetrato il 30 marzo scorso, quando davanti alla saracinesca della panetteria fu fatto esplodere un ordigno esplosivo che causò gravi danni all’esercizio, a numerose autovetture e ad altri negozi e abitazioni.
Dopo l’attentato, sul cui movente sono in corso ulteriori indagini, la Polizia sarebbe riuscita, attraverso l’analisi dei filmati registrati da numerose telecamere posizionate nella zona, a ricostruire il percorso effettuato dagli autori del danneggiamento per giungere sul luogo del delitto, rafforzando i sospetti emersi dai rapporti telefonici fra Belville e Gigliotti intercorsi poco prima dell’esplosione. Alcune registrazioni dimostrerebbero che i due giovani, dopo essersi accordati telefonicamente, si incontrarono nei pressi dell’abitazione di Belville, attraversarono la città a bordo di un motorino condotto da Gigliotti e, giunti in via Piave, collocarono l’ordigno e si diedero alla fuga senza curarsi della presenza di persone che solo per caso non furono coinvolte nell’esplosione che certamente, sottolineano gli investigatori, poteva determinare conseguenze ancor più gravi.
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