CROTONE Salvatore Fuscaldo, l’uomo accusato dell’omicidio di Antonella Lettieri, la donna uccisa lo scorso 8 marzo nella sua abitazione di Cirò, nel Crotonese, rimane in carcere. È stata, infatti, rigettata l’istanza presentata dalla difesa dell’uomo e discussa nell’udienza del 4 aprile scorso. Le motivazioni saranno depositate successivamente.
Si è dunque aggiunto un nuovo tassello a una vicenda investigativa e giudiziaria particolarmente articolata, complessa e finora ricca di colpi di scena, che aveva preso avvio la mattina del 9 marzo con la scoperta del cadavere della donna, brutalmente assassinata nella serata precedente. Fuscaldo era finito nel mirino dei carabinieri quasi subito, già nel secondo giorno delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Crotone. Le risultanze dei rilievii svolti dai militari della compagnia di Cirò Marina e del Nucleo investigativo di Crotone, attraverso l’immediata ricognizione investigativa delle persone più vicine alla vittima, avvalendosi della presenza dei militari del Ris di Messina, avevano consentito di battere sul tempo il presunto autore e suoi eventuali complici, evitando, secondo gli inquirenti,il pericolo della cancellazione delle prove.
La svolta decisiva sarebbe arrivata con l’esito dei primi accertamenti tecnici curati dai biologi del Reparto investigazioni scientifiche di Messina, secondo i quali alcune tracce di sangue rinvenute sull’Alfa Romeo “156” di Fuscaldo erano riconducibili alla vittima. La sera del 16 marzo fu fermato dai carabinieri. Durante il trasferimento nel carcere di Crotone l’uomo rischiò il linciaggio: il lunotto posteriore dell’autovettura dei carabinieri che lo accompagnava fu mandato in frantumi dalla folla inferocita. Il giudice per le indagini preliminari di Crotone, Michele Ciociola, convalido’ il fermo e dispose l’applicazione della custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo. Dopo alcuni giorni, una nuova scoperta: durante ricerche in una zona alla periferia della città, i carabinieri trovarono un paio di stivaletti con tracce di sangue sui quali il Ris avrebbe trovato Dna riconducibile a Fuscaldo, mentre il sangue sarebbe della vittima. Un riscontro ulteriore sarebbe stato dato dal ritrovamento di una trapunta macchiata di sangue pure riconducibile alla vittima. Infine, la decisione del Tribunale del Riesame.
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