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Decreto assunzioni, indaga la Finanza

CATANZARO Finisce in Procura, a Catanzaro, lo scontro sulla pubblicazione del decreto assunzioni nella sanità e che vede come protagonisti il commissario Massimo Scura e il dg regionale del diparti…

Pubblicato il: 08/04/2017 – 7:31
Decreto assunzioni, indaga la Finanza

CATANZARO Finisce in Procura, a Catanzaro, lo scontro sulla pubblicazione del decreto assunzioni nella sanità e che vede come protagonisti il commissario Massimo Scura e il dg regionale del dipartimento Salute Riccardo Fatarella. Uomini della Guardia di Finanza di Catanzaro si sono presentati, giovedì mattina, negli uffici del dipartimento Tutela della Salute,  per chiedere gli atti relativi al decreto 50 adottato dal commissario Scura. L’iniziativa della Guardia di finanza è, con ogni probabilità, da mettere in relazione all’esposto-denuncia che Scura ha presentato il 16 marzo alla Procura della Repubblica di Catanzaro, cioè tre giorni dopo l’adozione del provvedimento “contestato” e trascorso il tempo limite entro il quale, in genere, il dipartimento pubblica gli atti adottati anche in relazione agli obblighi di trasparenza delle pubbliche amministrazioni.
E proprio il procedere a corrente alternata da parte del dipartimento, relativamente ai decreti di Scura senza la firma di Urbani, avrebbe indotto la procura della Repubblica di Catanzaro a indagare sul decreto 50, naturalmente prendendo visione delle corrispondenze e dei documenti ufficiali. Tra questi, lo ricordiamo ancora una volta, le motivazioni che il sub commissario Andrea Urbani ha redatto alla base della sua mancata firma in calce all’importante decreto così conteso in questi giorni. Motivazioni evidentemente tecniche o magari confinanti in perimetri di opportunità che coinvolgono direttamente Urbani, lo ricordiamo oggi anche figura di vertice nel ministero essendo responsabile della programmazione sanitaria nazionale.
Quel che è certo è che le motivazioni sono top secret e al vaglio degli uomini della Guardia di finanza che osserva questo testo come altri ancora, naturalmente. Impossibile al momento ipotizzare l’iscrizione di uno o più figure di vertice del mondo della sanità regionale nel registro degli indagati.

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