Vibo, l’assessore massone e il sindaco ignaro

VIBO VALENTIA Ha creato un certo imbarazzo e continua a far discutere l’incursione vibonese del giornalista Nello Trocchia, inviato della trasmissione di Raidue “Nemo-nessuno escluso”, condotto da Enrico Lucci e Valentina Petrini (qui il link alla puntata andata in onda giovedì sera). Quella di Vibo com’è ormai noto è la provincia a più alta densità massonica in Italia – lo ha ribadito di recente il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri – e nella città capoluogo si contano oltre dieci logge di diverse obbedienze massoniche, cinque delle quali fanno riferimento al Grande Oriente d’Italia. Così Trocchia ha fatto capolino per le strade di Vibo dove, secondo i calcoli dell’inviato del Sole24ore Roberto Galullo, ci si può imbattere in un massone ogni 18 maschi residenti e maggiorenni.
Appena arrivato in città, il cronista campano inviato da Lucci si trova subito davanti a una contraddizione evidente: a fronte di tante persone che sgomitano per entrare nell’«istituzione» e dunque operare per «l’elevazione morale e spirituale dell’uomo», Vibo resta in preda al degrado ed è puntualmente ultima nelle classifiche nazionali sulla qualità della vita. «Mi aspettavo di trovare una specie di gioiello… ci stanno tutti ‘sti massoni…», commenta sarcastico il cronista mentre viene accolto in un tempio massonico dal medico Giuseppe Messina, che replica: «Noi non siamo presenti nelle istituzioni, nella politica, nella magistratura…».
Oltre alle interviste a massoni ed ex massoni più o meno noti, però, la vera chicca del servizio è senza dubbio l’intervista al sindaco vibonese Elio Costa, ex magistrato eletto alla guida di una coalizione civica supportata da partiti di centrodestra.

(Nello Trocchia intervista Elio Costa)

La presenza di iscritti alla massoneria nel consiglio e nella giunta comunale vibonese non è certo una novità, ma Trocchia si dimostra subito ben informato sulle vicende locali e pone al sindaco una domanda semplice sulla presenza di iscritti alle logge nel suo esecutivo. Altrettanto semplice è la risposta di Elio Costa: «In giunta non credo di avere massoni». L’inviato di “Nemo” però replica facendo il nome di un assessore, Domenico Console: «Non le risulta massone?», chiede Trocchia. «No, non mi risulta», risponde il sindaco. Poi però l’assessore in questione viene contattato – non in presenza del giornalista – dal primo cittadino che, dopo la telefonata, spiega: «Non ha ritenuto di darmi alcuna risposta». Insomma si è avvalso della facoltà di non rispondere, commentano ironicamente sia l’intervistato che l’intervistatore. Una scelta certamente legittima, ma in ossequio a un vincolo di riservatezza a cui a queste latitudini chi rappresenta la cosa pubblica – che sia al governo o all’opposizione – evidentemente tiene molto di più che alla trasparenza verso i cittadini.

s. pel.