È finita la latitanza di Giuseppe Facchineri – IL VIDEO

TAURIANOVA La volontà di non perdere i contatti con la moglie è costata cara a Giuseppe Facchineri, elemento di spicco dell’omonimo clan, catturato questa notte a Cittanova. Già condannato a 7 anni di carcere per rapina ed estorsione, ma con alle spalle un curriculum criminale in cui figurano precedenti per associazione di tipo mafioso, omicidio, strage, rapina e altri reati, Facchineri era ricercato da circa un anno e mezzo. Nel gennaio 2016, mentre era sotto processo per rapina ed estorsione insieme alla madre e al fratello Salvatore, con lui coinvolti in una compravendita di bovini divenuta pretesto per continue richieste di denaro per la malcapitata acquirente, l’uomo si è reso irreperibile. Approfittando degli arresti domiciliari, Facchineri ha infatti deciso di affrontare a modo proprio il processo a suo carico, che – udienza dopo udienza – non faceva che aggravarne la posizione. I testimoni all’epoca chiamati a deporre non avevano fatto altro che confermare l’ipotesi accusatoria, provocando l’ira di Facchineri, arrivato persino a minacciare di morte la vittima di estorsione. Un comportamento che aveva indotto la procura a chiedere per lui una nuova ordinanza di custodia cautelare, che i carabinieri solo oggi sono riusciti ad eseguire. Nel gennaio 2016, quando si sono presentati ad Arezzo, a casa dei parenti presso cui era detenuto, di lui non c’era più traccia. Ma la sua latitanza non è durata molto. In poco più di un anno, i carabinieri hanno compreso che Facchineri era tornato nel suo territorio d’origine, anche per non perdere i contatti con la moglie. Una debolezza che gli è costata l’arresto.