CATANZARO Il presidente della Regione Mario Oliverio ha scritto al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto in risposta alla sua lettera dei giorni scorsi, con riferimento al sistema di collegamento metrotramvia Cosenza –Rende – Università della Calabria. Nella risposta, Oliverio – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – precisa, innanzitutto, che il procedimento «in oggetto è stato pensato, concordato, avviato, sin da un ventennio circa, da tutti gli Enti interessati, tra cui, in primis, il Comune di Cosenza e da tutti gli enti coinvolti è stato proseguito e portato a compimento con delibere e atti formali autonomi o resi in Conferenza dei servizi, sui cui effetti giuridici ed amministrativi, ben noti, è inutile soffermarsi in questa sede. La Regione, tra tutti gli enti interessati, ha assunto e svolto il compito concordemente assegnatole e costantemente confermatole, di soggetto promotore, in ossequio alla normativa statale e regionale (art. 34 TU Enti Locali ed articoli 11 e 13 LR 19/2001). Ed ogni singolo atto o fase del complesso procedimento – ha scritto il presidente della Regione – è stato posto in essere dal soggetto promotore con il costante coinvolgimento formale – nei termini richiesti dalla legge e dalle intese assunte- di tutti gli enti interessati. Enti che, peraltro, avevano già reso tutti gli assensi, nulla osta e le approvazioni previste al progetto, assunti le quali si è doverosamente e concordemente proseguito nel procedimento, anche in conformità alle indicazioni e sollecitazioni inoltrate dal consiglio comunale di Cosenza con la deliberazione dell’aprile 2013. Stupisce pertanto il, tanto generico quanto infondato, rilievo di illegittimità mosso, così come dispiace il chiamarsi fuori da responsabilità che, diversamente da quanto ritenuto, coinvolgerebbero inevitabilmente tutte le amministrazioni interessate e sarebbero gravi soprattutto nei confronti delle collettività amministrate in caso di mancata realizzazione del progetto. A tal riguardo, ciò che più preme ricordare a noi tutti, è che l’intervento in questione è e resta un’opera pubblica anche e soprattutto dei Comuni coinvolti, fortemente voluta da questi e di cui beneficeranno senza alcun aggravio sui rispettivi bilanci. Pertanto – è scritto ancora – sarebbe illogico, antigiuridico e non corretto prospettare la realizzazione della “Metropolitana” come una concessione che il Comune di Cosenza fa agli altri enti ed alla Regione in particolare, da “compensare” con corrispettivi, controprestazioni e contropartite rappresentate da finanziamenti di altre opere di interesse esclusivamente comunale.
È proprio per evitare tale equivoco, che si è convinti che anche il sindaco di Cosenza voglia scongiurare, che si sono eliminate dalla bozza dell’Accordo di Programma quelle clausole “risolutive” o di decadenza, di difficile applicabilità concreta e che detto equivoco potevano ingenerare, inficiando l’atto sotto il profilo dello sviamento dal pubblico interesse e dell’illiceità della causa. Per il resto la bozza è rimasta nella sostanza conforme ai termini concordati ed ha riprodotto tutti gli ulteriori interventi con finanziamento a carico della Regione che quest’ultima – pur non essendovi tenuta – ha condiviso con tutti gli altri Enti, non come, non necessaria, “compensazione” di un consenso, che altrimenti non avrebbero manifestato, alla realizzazione di una loro opera pubblica, ma per contestualizzare nell’Accordo di Programma della metropolitana Cosenza-Rende-Unical interventi mirati soprattutto al miglioramento della mobilità sostenibile dell’area urbana. Preme sottolineare che detti ulteriori interventi sono stati riprodotti nel testo dell’Accordo di programma in piena coincidenza quanto ad importi, fonti e tempi di finanziamento e di intervento che gli Uffici Regionali competenti hanno sempre precisato e ribadito nelle interlocuzioni avute con il Comune di Cosenza e di Rende. E preme segnalare che le prescrizioni e indicazioni date dai Comuni di Cosenza e Rende sugli aspetti esecutivi dell’intervento “Metropolitana” – vero oggetto dell’Atto in questione- sono stati pedissequamente inseriti nell’Accordo di Programma. Ciò premesso e puntualizzato è con spirito sinceramente costruttivo, nell’interesse più generale che occorre salvaguardare e anche attesa la Sua manifestata disponibilità – sia pure accompagnata da affermazioni di “irrinunciabilità” che confido possano essere meglio precisate – che invito la S.V. ad un incontro per giorno 12 aprile ore 10.30, insieme agli altri soggetti interessati, nel quale avrà modo di esporre e formalizzare le sue ragioni, e giungere alla conclusione dell’iter con la decisione di ciascuno di sottoscrizione o meno dell’accordo».
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