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Stumpo traccia la rotta della nuova sinistra

COSENZA «Non chiamateci scissionisti. Stiamo solo cercando di dare quelle risposte che finora non siamo stati capaci di dare». Il discorso del deputato Pd Nico Stumpo, oggi in Calabria per pre…

Pubblicato il: 10/04/2017 – 18:47
Stumpo traccia la rotta della nuova sinistra

COSENZA «Non chiamateci scissionisti. Stiamo solo cercando di dare quelle risposte che finora non siamo stati capaci di dare». Il discorso del deputato Pd Nico Stumpo, oggi in Calabria per presenziare all’atto di nascita ufficiale di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista della provincia di Cosenza, coordinato da Venzo Morrone, è tutt’altro che autoassolutorio. Ma, quando si tratta di pronunciare la sua promessa, assume un tono solenne: «Non smetterò mai di guardare agli interessi della Calabria e dei calabresi». Il che significa non volersi sottrarre all’impegno nel cercare di porre rimedio a quelli che sono i problemi mai risolti, che riguardano la sanità, i trasporti, il lavoro, l’istruzione.
Ad accogliere il deputato bersaniano, promotori e simpatizzanti locali del movimento che si sono dati appuntamento lunedì pomeriggio nella sala congressi di un hotel del centro di Cosenza per discutere intorno a quei valori che hanno fatto la storia della sinistra in Italia così come nella nostra regione. Si riconoscono tra loro nei volti protagonisti di decenni battaglie, gli animi si scaldano al suono della parola “compagni” che sembrava dimenticato, si fa il nome di Enrico Berlinguer.
È il recupero di una tradizione che passa anche attraverso lessico. Non significa, avverte Stumpo, guardare con nostalgia al passato, ma porre le basi per costruire una sinistra moderna, una sinistra di governo. A questo proposito, è duro l’intervento di Berto Liguori, esponente democratico della provincia di Cosenza, nei confronti del Pd nazionale, che ha disatteso le speranze degli elettori di sinistra determinandone l’allontanamento, la perdita d’identità.
Per Liguori è necessario un cambio di rotta, un ritorno della sinistra al suo ruolo primario, quello di riequilibrare le disuguaglianze, di essere funzionale al periodo storico in cui opera dando risposte concrete soprattutto alle fasce disagiate della popolazione. Inevitabile l’attacco a Renzi: «Non basta citare Branko Milanović per dimostrare di impegnarsi alla risoluzione dei problemi, bisogna archiviare definitivamente la dialettica della rottamazione che è stata fallimentare».
Gli fa eco il presidente dell’Aci Cosenza Sergio Aquino il quale lancia a sua volta la provocazione: «C’era bisogno dell’ennesima divisione a sinistra? No. Ma vi era la necessità non più differibile di dividere ciò che era veramente di sinistra e ciò che non lo era». E, dopo aver evocato l’illustre esempio politico di Giacomo Mancini, muove il suo j’accuse verso l’attuale sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, colui che chiama «il grande architetto», invitandolo a guardare ai bisogni di tutti i cittadini, compresi coloro che abitano le periferie, e non solo quelli che vivono in prossimità del «chilometro d’oro delle luci e delle inaugurazioni».
Numerosi gli interventi collaterali, tra cui quello di Mirko Riccelli, ex rappresentante studentesco dell’Unical e referente del Comitato per la Democrazia Costituzionale, della rappresentante sindacale Brunella Solbaro e del presidente di CalabriAttiva Mimmo Talarico, tutti concordi nell’esprimere la necessità di un movimento che raccolga le istanze dei tanti elettori di sinistra che ad oggi non si sentono rappresentati e che sappia esprimerle in chiave veramente progressista.

Chiara Fazio
redazione@corrierecal.it