Bonifiche a Crotone, ok del procuratore allo studio Syndial

CROTONE Lo studio di fattibilità elaborato da Syndial, società partecipata da Eni, per la bonifica delle aree industriali dismesse del sito di Crotone va nella direzione giusta. Questo perché prevede il disinquinamento reale di quelle aree dalle quali saranno portati via tutti i rifiuti tossici prodotti in sessant’anni di attività industriale. È quanto ha affermato il procuratore della Repubblica di Crotone, Giuseppe Capoccia, che questa mattina ha incontrato i giornalisti per rendere noto che il suo ufficio ha da tempo acceso i riflettori sulla vicenda della bonifica per le evidenti implicazioni sociali, ambientali ed economiche che riveste. «Noi non andiamo ad interferire con le competenze della Regione, della Provincia, del Comune o del commissario straordinario nominato dal ministero dell’Ambiente», ha spiegato il procuratore capo. «Abbiamo lavorato per comprendere quali fossero gli ostacoli politici che impedivano il raggiungimento di un accordo. C’era sempre qualcuno a cui non piaceva qualcosa e questo ha ritardato la bonifica a scapito dei crotonesi. Adesso il momento è buono, abbiamo individuato una serie di criticità che ai cittadini non piacevano, Syndial ha tempestivamente presentato un nuovo studio di fattibilità su cui si è trovata la convergenza di tutte le istituzioni e dei consulenti». La Procura della Repubblica di Crotone ha fatto valutare lo studio a tre esperti di fama internazionale, che da sempre svolgono consulenza esclusivamente per le Procure; si tratta di Mauro Sanna, Nazzareno Santilli e Rino Felici il cui giudizio è stato decisamente positivo. Syndial presenterà domani lo studio di fattibilità ai rappresentanti delle istituzioni locali e regionali. «Se all’incontro di domani tutti diranno sì, si potrà passare al progetto esecutivo e questa è una vittoria dei crotonesi. Adesso sta alla politica raggiungere un accordo. Per questo ho chiesto di poter visionare i verbali dell’incontro in programma per domani per conoscere le varie posizioni. Da parte mia sottolineo che occorre lavorare in sinergia», ha concluso Capoccia. Si tratta di un progetto ambizioso che non ha eguali in Europa giacché prevede di portare via da Crotone circa 600mila metri cubi di materiali inquinanti nell’arco di un decennio. Si dovrà ora valutare come avverrà il trasferimento.