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Massoneria, guerra aperta tra Goi e Antimafia

REGGIO CALABRIA L’annunciato dissequestro degli elenchi degli iscritti non basta a tacitare le proteste del Goi. «La Commissione presieduta dall’onorevole Bindi, avendo agito in violazione della le…

Pubblicato il: 11/04/2017 – 19:47
Massoneria, guerra aperta tra Goi e Antimafia

REGGIO CALABRIA L’annunciato dissequestro degli elenchi degli iscritti non basta a tacitare le proteste del Goi. «La Commissione presieduta dall’onorevole Bindi, avendo agito in violazione della legge istitutiva, non può acquisire alcunché di quanto illecitamente sequestrato, e non può informatizzarlo». La guerra fra Commissione e Grande Oriente d’Italia continua ad essere aperta. E i toni della nota con cui il Gran Maestro Bisi si scaglia contro i deputati di palazzo San Macuto non lo nascondono. «Questa acquisizione non è stata fatta con “attività propria” bensì con attività illecita ed extra ordinem» ci tiene a sottolineare il Goi, aggiungendo che «la commissione non dovrebbe “dissequestrare” bensì restituire quanto indebitamente appreso presso la sede del GOI, come richiesto nella istanza di revisione in autotutela del GOI stesso, e con espressa garanzia che nessuna copia, di nessun genere, di quegli atti è stata trattenuta dalla Commissione, dai collaboratori e dallo Scico».
In realtà questo appare più un auspicio del Gran Maestro Bisi e dei suoi fratelli, che un obbligo per la commissione. Anche perché, non più tardi di una settimana fa, il Tribunale di Roma ha respinto il ricorso della Gran loggia regolare d’Italia contro il sequestro degli elenchi dei massoni iscritti dal ’90 ad oggi in Calabria e Sicilia. Un dato che però Bisi sembra dimenticare. Per il Gran Maestro, il dissequestro degli elenchi sarebbe «un primo significativo successo delle iniziative giudiziarie intraprese dal Goi che, in ogni caso, intende ulteriormente procedere in sede Europea». A dire il vero però, le istanze del pool difensivo dei “fratelli” non hanno avuto molto successo in tribunale e il dissequestro degli elenchi appare più un’iniziativa autonoma di palazzo San Macuto. Nel pomeriggio, la presidente Bindi ha infatti spiegato che di materiali e computer sequestrati è stata estratta copia forense, dunque gli originali possono essere restituiti al Goi, come alle altre obbedienze massoniche. Ma il lavoro– fanno sapere dalla commissione – è lungi dall’esser finito. Anzi, di fatto inizia adesso, con l’esame di quel materiale. Con buona pace delle iniziative – legali e no – del Grande Oriente, che continua a promettere battaglia «al fine del ripristino della legalità violata in danno del Goi e dei principi associativi costituzionalmente garantiti per tutti i cittadini dal nostro ordinamento».

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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