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SCANDALO SACAL | Limousine, hotel di lusso e iPhone: le spese pazze dei manager

LAMEZIA TERME Una trasferta di nemmeno 48 ore a Milano può sfiorare anche i 5.000 euro se si decide di soggiornare all’hotel Bulgari (dove un pernotto può costare 913 euro) e di affittare una limou…

Pubblicato il: 11/04/2017 – 16:00
SCANDALO SACAL | Limousine, hotel di lusso e iPhone: le spese pazze dei manager

LAMEZIA TERME Una trasferta di nemmeno 48 ore a Milano può sfiorare anche i 5.000 euro se si decide di soggiornare all’hotel Bulgari (dove un pernotto può costare 913 euro) e di affittare una limousine per raggiungere Torino. Le “spese di missione” per alcuni degli indagati coinvolti nell’operazione “Eumenidi”, coordinata dalla Procura di Lamezia Terme, si sono oggi trasformate in accuse di peculato. Uno dei capi di imputazione che riguarda Massimo Colosimo, presidente Sacal, Ester Michienzi, responsabile dell’ufficio legale, e Pierluigi Mancuso, direttore generale, si sarebbe consumato dal 18 al 19 giugno 2015. Michienzi e Colosimo, con l’assenso di Mancuso, si sono recati a Milano, per una trasferta «invero – scrivono le pm Marta Agostini e Giulia Maria Scavello – effettuata per meri scopi personali». Colosimo e Michienzi partono il 18 giugno da Lamezia Terme con un volo diretto «in assenza di una qualsivoglia ragione di servizio o giustificazione legata a motivi aziendali». Qui soggiornano all’hotel Bulgari e affittano una limousine per recarsi a Torino dove si intrattengono per circa un’ora e mezza per poi fare ritorno a Milano, da dove ripartiranno per Lamezia, «per una spesa totale di 4.399,95 euro di cui chiedevano e ottenevano il rimborso alla società, rimborso che la Sacal spa erogava».
 La Sacal spa, società a prevalente partecipazione pubblica che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme, stando alle indagini condotte dalla Guardia di finanza di Lamezia Terme e dalla Polizia di frontiere aerea della Piana, erogherà il rimborso della faraonica trasferta con le seguenti modalità: 725 euro alla Michienzi a «titolo di “anticipo” per recarsi col mezzo aereo + treno a Torino in data 18 e 19 giugno 2015». Ad attestare e autorizzare la “missione” della Michienzi saranno Mancuso e Colosimo che rilasceranno l’autorizzazione il 15 giugno senza, però, «indicazione della motivazione della trasferta recante la seguente dicitura: “biglietto 714,95 + treno”».
 Sempre 714,95 euro saranno erogati tramite bonifico a Colosimo mentre il rimborso più cospicuo spetta al presidente Sacal: 2.930 euro così suddivisi: 166 euro per una cena; 14 euro, beverage; 58 euro, cena; 850 euro, servizio limousine; 830 euro pernotto + 83 euro di Iva; idem per il soggiorno della Michienzi; 10 euro di city tax e 6 euro di colazione.

SOLO ALBERGHI DI LUSSO PER COLOSIMO E MANCUSO L’università “Bocconi” di Milano avrebbe offerto ospitalità alberghiera «a tariffe e condizioni di particolare favore presso hotel di categoria 4 stelle, per un costo minimo di 117 euro e un costo massimo di 179 euro a notte», per i partecipanti ai corsi di formazione che lo stesso ateneo organizza. Ma due conferenzieri, Massimo Colosimo e Pierluigi Mancuso, hanno preferito pernottare negli hotel Bulgari e Armani per una spesa complessiva, relativa a tre diversi soggiorni, di 8.688 euro «in assenza – scrivono i magistrati di Lamezia nell’avviso di garanzia – di una qualsivoglia giustificazione o formale autorizzazione rilasciata dalla Sacal spa». Colosimo e Mancuso hanno tenuto corsi di formazione alla Bocconi in 3 diverse occasioni: dal 20 al 22 marzo 2014 (4.662 euro di pernotto); dal 24 al 25 novembre 2014 (2.772 euro di pernotto); 26 e 27 gennaio (1.254 euro di pernotto).

LE SPESE CHILOMETRICHE DI BEVILACQUA Nel febbraio 2013 Giampaolo Bevilacqua, in qualità di presidente facente funzioni della Sacal,«in assenza di una qualsivoglia formale delibera, giustificazione o autorizzazione ed, in ogni caso, in assenza di una espressa norma interna che lo autorizzasse, si appropriava della somma di 2.210,87 euro che gli veniva erogata dalla Sacal spa a titolo di “rimborso spese chilometriche amministratori”». L’ordinativo di pagamento è a firma dello stesso Bevilacqua che si è autorimborsato la spesa per il periodo 11 febbraio 2010 – 31 giugno 2013. «In particolare – sottolineano le pm Agostini e Scavello – si faceva liquidare la citata somma nonostante nell’arco dell’intero richiamato periodo fosse residente nel Comune di Lamezia Terme, dove ha sede la Sacal spa e, pertanto, non avesse alcun titolo o giustificazione per ottenere il rimborso “spese chilometriche” per raggiungere il posto di lavoro».

I PRANZI DEL PRESIDENTE Colazioni e pranzi al ristorante “Mare Chiaro” di Gizzeria sono costate 845 euro. Che fossero due o cinque persone la formula non cambiava: mancava sempre «una attestazione che collegasse tali incontri conviviali a ragioni aziendali».

L’IPHONE 6 DELLA MICHIENZI Secondo le indagini svolte dagli inquirenti sarebbe costato 790 euro l’Iphone 6 acquistato «in favore della Michienzi». Una ipotesi di reato di peculato contestata a Colosimo e Michienzi che sarebbe stato perpetrato a febbraio 2015, pur «non rientrando la Michienzi tra i soggetti formalmente autorizzati ad effettuare acquisti per conto della Sacal spa secondo le procedure meglio indicate nel “regolamento gare ed acquisti” del predetto ente e non avendo in ogni caso osservato le regole ivi contenute». Tradotto, il cellulare è stato acquistato «a titolo personale» ad aprile 2014, in seguito la spesa sostenuta (729 euro) è stata rimborsata con una somma superiore (790) «con l’avallo ed il consenso del Colosimo».

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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