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Terremoto giudiziario all'aeroporto di Lamezia – IL VIDEO

LAMEZIA TERME È in corso una complessa operazione di polizia giudiziaria denominata “Eumenidi” da parte dei finanzieri del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme&…

Pubblicato il: 11/04/2017 – 6:22

LAMEZIA TERME È in corso una complessa operazione di polizia giudiziaria denominata “Eumenidi” da parte dei finanzieri del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e degli agenti della polizia di frontiera presso il locale aeroporto internazionale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme. Sono finiti agli arresti domiciliari il presidente Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso ed Ester Michienzi, responsabile dell’Ufficio legale di Sacal, la società che gestisce lo scalo lametino. Misure cautelari anche per vertici delle istituzioni, degli uffici pubblici e imprenditori. 
I reati per i quali si procede, a vario titolo, vanno dalla corruzione e dal peculato sino al falso, all’abuso d’ufficio ed a varie forme di concussione. I dettagli sugli arresti effettuati e sulle altre misure adottate – che riguardano anche persone di vertice delle istituzioni, degli uffici pubblici e dell’imprenditoria locale – saranno forniti in un’apposita conferenza stampa, che si terrà oggi, presso l’ufficio del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, con inizio alle 11.

CDA NEL MIRINO La Procura della Repubblica di Lamezia Terme ha chiesto al gip l’applicazione di misure interdittive nei confronti di 12 componenti del consiglio d’amministrazione della Sacal. Attualmente il cda della società è composto da Massimo Colosimo (presidente), Emanuele Ionà (consigliere), Vincenzo Bruno (consigliere, presidente della Provincia di Catanzaro), Gaetano Pignanelli (consigliere e rappresentante della Regione), Floriano Noto (consigliere), Roberto Mignucci (consigliere), Benedetto De Rango (consigliere), Francesco Grandinetti (consigliere). L’inchiesta è stata condotta dai sostituti procuratori di Lamezia Marta Agostini e Giulia Maria Scavello Analoga richiesta è stata fatta anche nei confronti di pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio legati alla gestione della Sacal. La Guardia di finanza sta eseguendo, inoltre, 40 perquisizioni nei confronti di altrettante persone indagate nell’inchiesta, tra cui esponenti di istituzioni ed uffici pubblici ed imprenditori. 

APPALTI E ASSUNZIONI L’esistenza di un’inchiesta su Sacal era emersa nell’agosto 2015 quando gli uffici della società erano stati perquisiti dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di Stato. All’epoca furono 14 gli indagati destinatari di altrettanti avvisi di garanzia per le ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio e alla turbativa d’asta. Nel mirino gli appalti ma anche l’occupazione di 18 stagisti. 

LE CIMICI NEGLI UFFICI Finanzieri e poliziotti erano stati spediti dalla Procura della Repubblica di Lamezia negli uffici della Sacal dopo che erano state rinvenute micro videocamere e “cimici”. A scoprirle erano stati alcuni tecnici che stavano controllando l’impianto di climatizzazione. Gli apparecchi erano stati rinvenuti oltre che negli uffici del presidente Sacal Massimo Colosimo e del direttore generale Pierluigi Mancuso, anche in quelli di alcuni dirigenti e nella sala riunioni.  

UN’INCHIESTA AMPIA Da quel momento in poi, le visite degli investigatori agli uffici si erano moltiplicate. Così come l’acquisizione di documenti relativi agli appalti e alle assunzioni. E si era allungato anche l’elenco degli indagati e quello delle attività nel mirino della Procura. L’inchiesta puntava i fari su diversi appalti, fra cui anche la realizzazione delle nuova pista dell’aeroporto, sulle assunzioni e anche sui contratti a progetto “Garanzia giovani” per 18 stagisti.