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Elezioni Catanzaro, gli alfaniani si schierano con Abramo

CATANZARO Mutevole come il clima di questi giorni, la composizione del quadro politico in vista delle amministrative del prossimo 11 giugno a Catanzaro vive di continui scossoni e improvvisi c…

Pubblicato il: 12/04/2017 – 13:06
Elezioni Catanzaro, gli alfaniani si schierano con Abramo

CATANZARO Mutevole come il clima di questi giorni, la composizione del quadro politico in vista delle amministrative del prossimo 11 giugno a Catanzaro vive di continui scossoni e improvvisi colpi di scena. L’ultimo, in ordine di tempo, è relativo alla decisione presa da Alternativa Popolare, ex Ncd: il senatore Piero Aiello e i suoi appoggeranno Sergio Abramo.
Una decisione che ha del clamoroso, dopo che negli ultimi due anni gli alfaniani erano di fatto usciti dalla maggioranza a sostegno del sindaco sbattendo la porta. E nonostante le pressioni di Roma, dove il partito di Alfano governa con il Pd e che avrebbe quindi voluto riproporre uno schema analogo anche a Catanzaro, soprattutto in vista della tornata elettorale politica del 2018. Ma forse a pesare di più sulla scelta di Piero Aiello è stato il volere della base che già non vedeva di buon occhio l’accordo con il Pd e, soprattutto, l’imposizione della candidatura di Ciconte sulla quale non c’era stata mai alcuna condivisione.
«Si è tenuta questa mattina, nella sede di Alternativa Popolare, a Roma, un incontro sulle elezioni amministrative di Catanzaro. Presenti il presidente del partito, Angelino Alfano, il sottosegretario Antonio Gentile e il senatore Piero Aiello – scrive in una nota il coordinamento di Ap -. Nel corso dell’incontro è stata analizzata la situazione politica ed amministrativa della città di Catanzaro e sono state valutate tutte le possibili prospettive politiche relative alle prossime amministrative, anche alla luce degli ultimi eventi che hanno contraddistinto le trattative locali. Si è preso atto, tra l’altro, di posizioni mutevoli di alcuni gruppi politici, che hanno fortemente indebolito ipotesi di alleanze da molti prima condivise e poi repentinamente disattese. Alternativa Popolare, nel rispetto del proprio corpo elettorale e delle aspettative della cittadinanza, ha ritenuto di coniugare il proprio percorso politico con quello del centrodestra, guidato da Sergio Abramo. Si è ritenuto, altresì, che tale processo andrà verificato ed approfondito in modo da superare, definitivamente, le divergenze che hanno caratterizzato gli ultimi anni della passata consiliatura».
Torna nel centrodestra quindi Alternativa Popolare, sparigliando i conti degli analisti sul risultato del voto, ora più incerto che mai. Rimane invece nel centrosinistra l’Udc. Scambio delle parti, quindi, tra Ap e i centristi con questi ultimi che a Roma sono alleati al centrodestra.
È fallito allora il tentativo di Enzo Ciconte di costruire un’ampia alleanza anti-Abramo, presupposto sulla base del quale l’ex vicepresidente della giunta regionale aveva chiesto al proprio partito di conferirgli il mandato esplorativo e in base al quale lui avrebbe dovuto sciogliere le riserve sulla sua candidatura.
La situazione allora conduce Ciconte ad un bivio: proseguire sulla strada della candidatura senza avere dalla sua una sicurezza quasi matematica di sbaragliare l’avversario Abramo o ammettere a sé stesso e al partito di non essere riuscito a portare a compimento l’incarico conferitogli valutando di conseguenza il da farsi?
Per conoscere la risposta, neanche a dirlo, bisognerà attendere: ma questa volta azzardare quale delle due opzioni sia la più accreditata è più difficile di quanto lo fosse azzeccare il 3-0 della Juventus contro il Barcellona.

ABRAMO: «MI SENTO PIÙ FORTE» Il più soddisfatto è, ovviamento, Sergio Abramo: «Accolgo con soddisfazione la decisione dei vertici nazionali e regionali di Alternativa popolare di sostenere la mia candidatura a sindaco e di coniugare i rispettivi percorsi politici nell’interesse della nostra comunità. La mia non è una soddisfazione formale, per una serie di motivi. Il primo, e forse più importante, è che la decisione adottata dal partito del presidente Alfano consente di riannodare i fili politici e umani tra persone che hanno condiviso per anni un percorso comune, assumendosi nel 2012 la pesante responsabilità di fare ripartire la città. Le incomprensioni e gli errori, che pure ci sono stati, sono passati in secondo piano rispetto alle esigenze della città di avere un governo stabile, forte, rappresentativo, capace di dare una prospettiva di avvenire al capoluogo.
«È prevalsa la responsabilità, è prevalso l’amore verso la città – continua Abramo -. Sento di ringraziare il presidente Angelino Alfano, i senatori Piero Aiello e Antonio Gentile, Baldo Esposito, i consiglieri comunali di “Catanzaro da Vivere” Marco Polimeni ed Ezio Praticò, tutti i candidati e i dirigenti di Ap, per la fiducia che hanno voluto concedermi, mettendosi alle spalle criticità che negli ultimi anni ci avevano allontanati, ma sicuramente mai divisi sotto il profilo umano.Ringrazio, per la sua tenace e saggia azione di mediazione, Mimmo Tallini, che ha sempre creduto nella necessità di riannodare rapporti politici che si erano sfilacciati, ricercando le ragioni dell’unità e delle convergenze tra partiti di comune ispirazione. Apprezzo molto anche la disponibilità del presidente Alfano e del sottosegretario allo sviluppo economico Antonio Gentile di individuare ogni possibile opportunità per sostenere, come governo nazionale, la crescita e lo sviluppo del Capoluogo della Calabria.Da oggi, mi sento più forte e non solo per l’indiscutibile radicamento elettorale di “Catanzaro da Vivere”, ma soprattutto per l’apporto politico e programmatico che viene da una forza rappresentativa e prestigiosa».

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