LAMEZIA TERME Gestire le clientele può essere faticoso. Logorante. Se ne lamentava, a volte, il presidente della Sacal Massimo Colosimo. Nell’estate del 2015, nel suo ufficio c’è una processione di “facilitatori”. Portano i desiderata degli amministratori locali: tutti hanno nomi da inserire nei “progettini”, secondo un canovaccio classico. Questa volta il “progettino” è “Garanzia Giovani”. Quando Emanuele Ionà – secondo la Procura di Lamezia uno dei più prodighi di segnalazioni – lascia lo studio «Colosimo – appuntano gli investigatori lamentava che ogni politico ha dieci persone da “sistemare” e che, per accontentare tutti, dovrebbe assumere quaranta dipendenti».
L’intercettazione ambientale inizia alle 18 del 9 luglio. Ionà è in una strana condizione: è appena decaduto da consigliere d’amministrazione in rappresentanza della Regione, ma sa già che – dopo le amministrative di Lamezia e la vittoria del centrodestra – rientrerà come “portavoce” del Comune. Gli accordi sono già scritti. Ma nella stanza del presidente si ragiona anche (e soprattutto) degli equilibri interni all’organo gestionale. «Enzo Bruno fa il sostituto governatore, in questo senso – dice Colosimo – Enzo fa quello che dice… ma l’ha detto pure, quello dice il governatore lui fa». Contarsi è essenziale per gestire lo scalo e le sue politiche di sviluppo: «Tu fatti nominare cazzo». È il presidente che sprona Ionà, perché «poi iniziamo a lavorare che abbiamo un sacco di cose da fare». Il presidente della Provincia di Catanzaro è uno degli obiettivi più interessanti: «Dobbiamo parlare con… perché e l’unico che… perché Enzo fa esattamente quello che dice Oliverio». «Tanto – risponde Ionà citando un articolo del Corriere della Calabria (potete leggerlo qui) – abbiamo scoperto che in tutte le strutture era Enzo Bruno».
Quando il consigliere comunale lametino va via, il direttore generale Pierluigi Mancuso e Colosimo restano soli. A quel punto, accanto al suo più stretto collaboratore, il “capo” si sfoga: «Se senti dire loro, ognuno di loro ne ha dieci, il governatore ne ha dieci… e che assumo quaranta persone? ma che figura… non hanno proprio contezza della cosa». «Ma dacci i soldi – continua – che ne assumo quaranta, a copertura globale». Non è che ci si ribelli alle pressioni, il problema è che mancano le risorse per accontentare tutti.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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