CATANZARO Dubbi, calcoli e magari qualche incubo: Catanzaro che torna in mano al centrodestra. La notte appena trascorsa non dev’essere stata semplice per Ernesto Magorno, agitata dalle amministrative del capoluogo di regione. A far tribolare il segretario regionale la notizia ufficiale del ritorno di Ap (Ncd) nell’alveo naturale del centrodestra, dopo un flirt neanche tanto convinto con il centrosinistra e con Ciconte.
Così, di buon mattino, mano allo smartphone, Magorno ha scritto a Mario Oliverio e Lorenzo Guerini mettendo sul piatto tutte le difficoltà del momento, compresa l’ipotesi comunicatagli da Enzo Ciconte: «Sta valutando la possibilità di non confermare la sua disponibilità a candidarsi a Sindaco», scrive.
Sono proprio i conti a far tentennare il candidato in pectore del Pd, che in vero non ha ancora sciolto le riserve dopo aver ricevuto il mandato esplorativo dal suo partito. Con Ap a sostegno di Abramo, il ballottaggio è praticamente certo e il 25 giugno, senza il traino dei voti ai consiglieri, il rischio che Ciconte esca sconfitto è più che concreta, perché si andrà a scontrare con un sindaco uscente, molto più conosciuto in città rispetto a lui. Una valutazione politica semplice per chi di politica ne mastica, ma pur sempre amara e dura da digerire. Da qui, quindi, deriverebbe l’ipotesi al vaglio dello stesso Ciconte.
La conclusione del messaggio di Magorno, infine, contiene tutta la frustrazione per una situazione che improvvisamente si è capovolta e sembra sfuggire di mano: «Atteso che è evidente che non posso da solo farmi carico di questa vicenda, vi chiedo un incontro urgente al fine di occuparcene ognuno per la propria parte».
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