REGGIO CALABRIA Falsa partenza per il processo Gotha, scaturito dal maxiprocedimento che ha iniziato a svelare il volto della direzione strategica della ‘ndrangheta reggina. Per questioni logistiche, la prima udienza, fissata per oggi al Cedir, è stata spostata ad altra data nell’aula bunker della città. Lì sono stati trasferiti gli imputati detenuti che oggi hanno deciso di assistere all’udienza, fra i quali Paolo Romeo, considerato la storica eminenza grigia del potentissimo clan De Stefano, il dirigente comunale Marcello Cammera, e l’ex sottosegretario regionale Alberto Sarra. Insieme a loro alla sbarra ci sono altri imputati, fra cui il senatore Antonio Caridi, il sacerdote don Pino Strangio, e l’avvocato Antonio Marra, a vario titolo accusati di associazione mafiosa, violazione della legge Anselmi, turbativa d’asta e altri reati.
ISTANZA DI RICUSAZIONE Quando l’udienza è nuovamente iniziata in altra sede, un nuovo stop ha bloccato il naturale iter del procedimento. L’avvocato di Caridi, Carlo Morace, dopo aver rimediato un secco no alla richiesta di astensione formulata nei confronti della presidente Pastore, ha presentato istanza di ricusazione. Gli atti sono stati trasmessi al presidente del Tribunale e l’udienza aggiornata al 18 maggio.
LA BATTAGLIA DEL TDL Nel frattempo, di fronte al Tribunale della Libertà si sta procedendo al nuovo Riesame disposto dalla Cassazione per Marcello Cammera e il senatore Caridi. Per entrambe le posizioni, gli ermellini hanno annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare, chiedendo ai giudici reggini di motivare meglio il provvedimento. Allo scopo, ieri i pm Giuseppe Lombardo e Stefano Musolino hanno depositato nuovo materiale, a sostegno dell’ipotesi accusatoria. Per questo motivo, il tribunale ha concesso alle difese dei due imputati un breve rinvio per visionare i nuovi atti. Iniziata nel pomeriggio di ieri, per entrambi l’udienza proseguirà nella giornata di oggi.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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