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Il bando per l’autoimpiego penalizza chi è senza lavoro

È stato pubblicato sul Burc 33 dell’11 aprile 2017 l’Avviso Pubblico per il sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità con uno stanziamento complessivo di 10.063.000 euro.Leggendo attenta…

Pubblicato il: 21/04/2017 – 21:15
Il bando per l’autoimpiego penalizza chi è senza lavoro

È stato pubblicato sul Burc 33 dell’11 aprile 2017 l’Avviso Pubblico per il sostegno all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità con uno stanziamento complessivo di 10.063.000 euro.
Leggendo attentamente il bando in questione, e in particolare l’articolo 7, sembrerebbe che la Regione Calabria, invece di sostenere chi non ha un impiego e vuole avviare nuove iniziative imprenditoriali o lavorare in autonomia, li voglia penalizzare nelle scelte d’investimento da effettuare.
Nel citato articolo 7, infatti, sono previste le spese ammissibili al finanziamento che di seguito vengono elencate:

A. SPESE MATERIALI, ATTREZZATURE, RISTRUTTURAZIONI, SERVIZI REALI 
A.1) Progettazioni di impianti, Studi di fattibilità economico-finanziaria, Collaudi, Spese di fidejussione
A.2) Acquisto di macchinari e mezzi mobili (esclusi quelli targati e a servizio esclusivo dell’attività oggetto di agevolazione)
A.3) Opere murarie e impiantistiche
A.4) Programmi informatici, brevetti, licenze, Know-how e conoscenze tecniche
A.5) Servizi per la risoluzione di problemi di tipo gestionale, tecnologico, organizzativo, commerciale, produttivo e finanziario
B) SPESE IMMATERIALI, FORMAZIONE, PROMOZIONE, LOCAZIONI
B.1) Spese di costituzione
B.2) spese per la frequenza di attività formative, collettive o individuali, dei soggetti coinvolti nel progetto di creazione di impresa
B.3) spese per utenze e per affitto immobili 
B.4) spese promozionali connesse all’avviamento d’impresa
B.5) spese per acquisto di materiale didattico e di cancelleria 
B.6) spese relative all’accensione della garanzia fideiussoria, nel limite del 2% dei valori garantiti

L’articolo in questione prevede che: “La somma delle spese di cui ai punti A1, A2, A3, A4, A5) e B1), non può superare nel complesso il 40% del totale delle spese ammissibili “. Ciò significa che se una neo impresa prevede nel piano d’investimenti il solo acquisto di macchinari o attrezzature e/o adeguare l’immobile con impianti a norma, e prevede un investimento di € 40.000 il contributo di cui al presente bando non sarà di € 30.000 ma bensì di € 12.000 (pari al 30%). Ciò in quanto la spesa ammissibile a contributo sarà pari a € 16.000 (che rappresenta il 40% della spesa ammissibile) e quindi il contributo sarà calcolato soltanto sulla spesa ammissibile. 
L’articolo 7 prevede inoltre che: “Le spese di cui ai punti B2, B3, B4, B.5, B.6 possono rappresentare fino al 100% delle spese ammissibili ad eccezione dei voucher formativi, che possono essere concessi fino ad un importo massimo del 50% delle spese ammissibili e comunque nei limiti stabiliti dalle norme vigenti in materia.”
Di conseguenza se la neo impresa investe nelle sole spese precedentemente citate (B2, B3, B4, B5, B6) potrà ricevere l’intero contributo pari al 70%.
Concretamente una neo impresa, per ricevere il contributo nella sua interezza, rispettando quanto previsto dall’articolo 7, dovrà prevedere investimenti per spese materiali, attrezzature, ristrutturazioni, servizi reali per un importo massimo di 16.000 e un investimento per spese immateriali, formazione, promozione, locazioni per un importo massimo di € 24.000.
Chiedo scusa ai lettori per l’estremo tecnicismo, ma ritengo che nella stragrande maggioranza dei casi, le neo imprese intendono programmare investimenti in beni materiali, quindi occorre prestare molta attenzione a quanto stabilito dal bando, anche per non creare facili illusioni, considerato che i beneficiari sono i disoccupati di lunga durata, le persone con difficoltà di inserimento lavorativo, le persone a rischio disoccupazione di lunga durata, coloro che percepiscono ammortizzatori sociali giunti al termine della fruizione e non hanno la possibilità di rientro al lavoro, donne disoccupate o inoccupate.
Un’ultima considerazione. Così come è scritto non vorrei che ci fosse un refuso nella stesura dell’articolo 7.

* Dottore Commercialista

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