LAMEZIA TERME Ha cercato di chiarire la sua vicenda, in oltre un’ora e mezzo di interrogatorio, Giampaolo Bevilacqua, indagato nell’ambito del fascicolo “Eumenidi” sulla gestione di fondi e tirocini formativi all’interno dello scalo aeroportuale di Lamezia Terme gestito dalla Sacal spa. Accompagnato dai suoi legali, Lucio Canzoniere e Giovanni Merante per lo studio Pittelli, Bevilacqua ha riassunto la sua condotta all’interno del cda Sacal dal 2010 fino a febbraio 2013. Diversi gli argomenti trattati relativi alle accuse formulate dalla Procura di Lamezia. Per quanto riguarda il rimborso “spese chilometriche” di oltre 2.000 euro che l’indagato si sarebbe autoassegnato per il periodo 11 febbraio 2010 – 31 giugno 2013, pur essendo questi residente nella stessa città dell’aeroporto, Bevilacqua ha spiegato che la tale rimborso sarebbe previsto dallo statuto della Sacal, articolo 11, comma 6, e spetterebbe a chi siede nel consiglio di amministrazione.
Sempre il ventennale statuto della Sacal è stato richiamato per quanto riguarda la nomina di Pierluigi Mancuso quale direttore generale della spa. Nel momento di scegliere il nuovo dg arrivarono 54 curriculum da tutta Italia. Ma la scelta è caduta su Mancuso perché questa, è stato detto davanti al gip, è una prerogativa esclusiva del cda così come previsto dallo statuto.
Bevilacqua si è anche difeso dall’accusa di avere raccomandato persone in merito al Pon Garanzia Giovani. L’indagato, che è un funzionario della Regione nel dipartimento Lavoro, ha specificato di avere fatto delle telefonate per sapere se era stato attivato il tirocinio e se erano state inserite persone che si erano rivolte all’ufficio presso il quale lavora. Molti dettagli tecnici riguardo a Garanzia Giovani verranno domani certamente chiesti dal gip alla responsabile del centro per l’impiego di Lamezia, Angelina Astorino.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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