Il senatore di Ncd Giovanni Bilardi ha preannunciato un’interrogazione urgente al ministro per gli Affari regionale Enrico Costa per chiedere «quali iniziative intenda intraprendere sulla vicenda della metropolitana leggera che dovrebbe collegare Cosenza con Rende».
«La Regione Calabria – scrive Bilardi – ha appaltato lo scorso anno l’opera per un valore di 160 milioni di euro, interamente sostenuta da fondi strutturali comunitari. L’aggiudicazione è avvenuta mentre il Comune di Cosenza era privo di guida politica, a seguito delle dimissioni dei consiglieri comunali e prima della rielezione di Mario Occhiuto a Sindaco. Lo stesso sindaco Occhiuto aveva più volte sollevato dubbi sulla validità dell’opera rifiutandosi di firmare l’Accordo di Programma preventivo, necessario per l’aggiudicazione dell’opera, chiedendo modifiche sostanziali che andassero incontro alle esigenze di sostenibilità. Tali perplessità, con relative diffide, erano state manifestate con comunicazioni ufficiali sin dai tempi in cui era presidente della Regione Giuseppe Scopelliti».
«Il presidente Oliverio – prosegue Bilardi – ha sempre sostenuto che la Regione avesse attivato tutte le necessarie procedure preliminari all’appalto, tra cui l’accordo di programma con i comuni interessati in cui l’opera ricade. Ciò che emerge dalle notizie di stampa è l’ambivalenza della Regione Calabria che procede a stazione appaltante e addirittura aggiudica definitivamente l’opera, senza il consenso preventivo delle amministrazioni interessate. È del tutto evidente che in mancanza di accordo di programma l’ente regionale risulta aver dovuto pagare infruttuosamente progetti per decine di milioni circa di euro, e sarà lo stesso ente a sopportare l’onere del pagamento del danni da ristoro per l’impresa, con conseguenze di sanzione erariale per i dirigenti che abbiano agito in violazione delle prescrizioni normative».
«Si chiede se non sia opportuno verificare con la Regione Calabria – conclude Bilardi rivolgendosi al ministro Costa – iniziative che possano evitare, per le gravi imperizie dei suoi dirigenti, procedimenti risarcitori che inciderebbero, ovviamente, sul bilancio ordinario e che richiamerebbero a responsabilità di ogni genere».
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