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Scontro politico per la norma sui lidi

REGGIO CALABRIA Nuova grana per l’esecutivo regionale. Questa volta a creare non pochi imbarazzi nei piani alti della Cittadella la norma che regolamenta le concessioni demaniali alle imprese balne…

Pubblicato il: 24/04/2017 – 13:47
Scontro politico per la norma sui lidi

REGGIO CALABRIA Nuova grana per l’esecutivo regionale. Questa volta a creare non pochi imbarazzi nei piani alti della Cittadella la norma che regolamenta le concessioni demaniali alle imprese balneari. Una norma varata pochi giorni addietro dalla giunta regionale e ritirata in gran fretta dallo stesso governatore. Si tratta della proposta di legge approvata con delibera n.138 del 7 aprile scorso dall’esecutivo che avrebbe modificato le modalità con cui vengono rilasciate le concessioni agli stabilimenti lungo le coste calabresi. Un provvedimento appunto ritirato oggi dalla stessa mano politica che l’aveva licenziato.
E se per la maggioranza questa decisione è frutto di maggiori «approfondimenti» c’è chi dall’opposizione – come Fausto Orsomarso – lo considera l’ennesimo scivolone dimostrato dalla giunta.

AIETA: «UTILE PER APPROFONDIRE IL TEMA» A difendere la decisione il consigliere regionale Giuseppe Aieta. «La proposta di legge della giunta regionale numero 229/10, approvata con delibera 138 del 07 aprile 2017, relativa alle imprese balneari – afferma l’esponente della maggioranza – se da un lato sblocca positivamente l’attività concessoria nel caso di mancata approvazione del piano comunale della spiaggia da parte dei Comuni, dall’altro introduce alcuni elementi che devono essere meglio approfonditi. Pertanto, d’intesa con l’assessore alla pianificazione e urbanistica Franco Rossi, il presidente della giunta regionale, Mario Oliverio, ha deciso di ritirare la delibera e rinviare a nuovo esame nell’interesse esclusivo della Calabria e dell’offerta turistica».
«È intenzione del presidente Oliverio – ha aggiunto Aieta – tutelare e rafforzare il ruolo delle imprese balneari proprio per il virtuoso esempio di qualità dell’offerta turistica che rappresentano. È per questo motivo che il presidente ha già convocato per i prossimi giorni le categorie dei balneari».

ORSOMARSO «RITIRO DOPO NOSTRO INTERVENTO» «Dopo il nostro intervento Oliverio ha ritirato la legge» «Il maldestro tentativo di tale Massimo Nucera, responsabile di Cna balneatori (circa 4 iscritti) di difendere il disegno di legge regionale n. 229, che vuole letteralmente – e prima di ogni altra Regione d’Italia – applicare la direttiva cd. Bolkestein alle concessioni demaniali marittime calabresi, si è rivelato fallimentare». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Fausto Orsomarso. «Il governatore Oliverio – si legge ancora nella nota – infatti, ha deciso, a seguito del nostro pronto intervento, di ritirare la delibera e approfondire la delicata questione con i diretti interessati, cioè gli imprenditori balneari. A questo punto non so a nome di quanti e di chi abbia parlato Massimo Nucera». 
Secondo Orsomarso,  «come accaduto anche sulla sanità e su tanti altri temi importanti, la giunta Oliverio procede purtroppo per approssimazione e navigando a vista, varando procedimenti di legge senza approfondirne i contenuti». «Solo chi è cieco – sostiene Orsomarso – non vede purtroppo la grave fase di stallo determinata dalla guida regionale del centrosinistra calabrese. Aeroporti chiusi , turismo senza guida, sblocco del turnover in sanità bloccato da faide interne, leggi e bandi presentati e prontamente ritirati, agricoltura al collasso per come denunciati non solo da noi ma anche da Coldiretti. Un fallimento totale che va assolutamente frenato prima del collasso». «Per questo chiederò al presidente Irto – conclude il consigliere regionale – insieme agli altri colleghi di minoranza, di convocare una conferenza urgente dei capigruppo per ristabilire il valore della funzione legislativa e di controllo del consiglio regionale nella sua interezza per provare a frenare insieme, maggioranza e minoranza, questa azione approssimativa del governo regionale che lede la dignità dell’intero consiglio e della Calabria». 

BEVACQUA: POLEMICA STRUMENTALE «Ho letto con interesse la nota odierna del collega Orsomarso che analizza la proposta di legge regionale n.229 relativa alle concessioni demaniali marittime. Non condivido davvero il tentativo di farne materia di polemica strumentale, perché sono convinto che il ruolo di chi legifera non sia quello di esasperare le posizioni, bensì quello di ascoltare tutti gli attori in campo, per meglio comprendere e consapevolmente agire». Così il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, presidente della commissione Ambiente, risponde al collega Orsomarso. «Ed è esattamente – aggiunge Bevacqua – quello che ho fatto stamattina, incontrando a Cirella una nutrita delegazione degli operatori economici del settore balneare. Insieme, dialogando e confrontandoci,  abbiamo riconosciuto le pecche presenti nel testo proposto dall’esecutivo regionale ma, nello stesso tempo, abbiamo anche rilevato la funzione potenzialmente positiva della prima parte dell’articolato. A tal fine, ci siamo reciprocamente impegnati a elaborare di concerto, nei prossimi giorni, gli opportuni emendamenti per rendere la normativa confacente alle esigenze espresse e, soprattutto, per fare in modo che essa risulti una reale opportunità per i tanti che si impegnano nel garantire e migliorare l’offerta turistica calabrese, riconoscendo loro i miglioramenti ambientali prodotti, le professionalità acquisite e gli investimenti effettuati. I tanti piccoli imprenditori presenti hanno ben compreso che sarebbe sciocco buttar via, con l’acqua sporca, anche il bambino». «Ecco perché – conclude Bevacqua – mi sento di rassicurare il consigliere Orsomarso sugli intenti della commissione Ambiente da me presieduta, presso la quale approderà il testo legislativo in questione: obiettivo esclusivo sarà quello di licenziare una normativa che sappia valorizzare a pieno quell’industria turistica balneare che è fiore all’occhiello della nostra Calabria.  Senza demagogia, senza proclami, ma facendo largo uso del sano buon senso, ottemperando semplicemente al nostro dovere».​

 

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