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La Prociv e la truffa sugli incendi boschivi – I NOMI DEGLI ARRESTATI

CATANZARO Un funzionario della Protezione civile della Regione Calabria e tre imprenditori sono stati arrestati dalla Guardia di finanza e dalla Dia di Reggio Calabria con l’accusa di truffa aggrav…

Pubblicato il: 26/04/2017 – 9:29
La Prociv e la truffa sugli incendi boschivi – I NOMI DEGLI ARRESTATI

CATANZARO Un funzionario della Protezione civile della Regione Calabria e tre imprenditori sono stati arrestati dalla Guardia di finanza e dalla Dia di Reggio Calabria con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato. Gli arresti sono stati eseguiti nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. I provvedimenti riguardano Nicola Giancotti, 58enne di Sellia Marina, funzionario della Regione Calabria già in servizio presso la Protezione Civile (custodia cautelare in carcere), ed altri tre soggetti (arresti domiciliari), nelle rispettive funzioni di amministratore di fatto (Giuseppe Tornello, di Vicenza di 80 anni), legale rappresentante (Luigi Tornello  di Vicenza di 42 anni) e procuratore speciale (Giuseppe Speziali di Bovalino di 74 anni) della Elimediterranea s.p.a., società vicentina proprietaria di elicotteri che ha operato per diversi anni nel settore dell’antincendio boschivo per la Regione Calabria. Speziali, padre di Vincenzo jr, l’imprenditore di stanza in Libano coinvolto nell’inchiesta sulla latitanza di Amedeo Matacena. 
In particolare, attraverso artifici e raggiri sono riusciti  a presentare e a farsi liquidare due fatture dalla Protezione Civile regionale precedentemente già pagate, per un importo totale di poco più di 250.000 euro, cagionando alla Regione Calabria un danno dello stesso importo per un esborso del tutto privo di oggettiva giustificazione causale. Nello specifico, le due fatture, riguardanti servizi aerei per la lotta agli incendi boschivi, emesse nel 2012 dalla società Elimediterranea, furono liquidate dalla Regione Calabria una prima volta a giugno 2013 ed una seconda volta, a distanza di un anno e mezzo, a dicembre 2014.
Dopo l’effettuazione della seconda liquidazione, l’istituto di credito destinatario del pagamento per conto di Elimediterranea sollecitò il saldo della prima liquidazione, all’epoca non interamente versata, così suscitando l’interesse della nuova dirigenza della Protezione Civile che si accorse del doppio pagamento.
Nella circostanza il funzionario della Regione Giancotti, destinatario dell’odierna misura cautelare, aveva giustificato tale incongruenza (senza informare la nuova dirigenza) come un errore, sostenendo però, per dissimulare l’illecita operazione, in assoluto difetto di attribuzioni o poteri, che il pagamento del medesimo importo era comunque dovuto in relazione ad altre fatture non saldate, che invece erano già state liquidate, annullate con successive note di accredito ovvero “gonfiate”.
A Elimediterranea, che si è occupata per anni delle attività di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi, sarebbero state pagate fatture per due volte, con un metodo che ricalca quello già emerso nelle nebbie contabili dell’Asp di Reggio Calabria. Elimediterranea spa è stata una presenza fissa nei cieli calabresi. Lo dimostrano parecchi decreti: ha gestito le attività di prevenzione, estinzione degli incendi boschivi, trasporto aereo e servizi di Protezione civile negli ultimi anni, in virtù di una gara che la ditta si è aggiudicata il 15 febbraio 2010 per un importo di 11 milioni e 775 mila euro, corrispondenti a oltre 2 milioni e 300mila euro all’anno. In cambio, la società si è impegnata a fornire il noleggio, con stazionamento in Calabria, di cinque elicotteri. L’ultimo atto, invece, risale all’aprile del 2015 ed è stato redatto proprio da Calabria Verde, che era chiamata a vigilare (anche) sugli incendi boschivi. 

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