CATANZARO Quattordici mensilità arretrate per i lavoratori dell’ex Asi di Reggio Calabria, 16.700 euro spesi per raccontare “Percorsi e prospettive” del Corap, l’ente che raggruppa i Consorzi di sviluppo industriali colpevoli di aver sperperato (e generato il ritardo monstre nei pagamenti). Più 20 mila per accertare disastri del passato che sono già stati “certificati”. Più qualche promozione per i dirigenti che in quei disastri potrebbero aver avuto un ruolo non secondario. Sono giorni complicati al Corap. Che si presenta a Lamezia, al Centro agroalimentare, con un convegno che vedrà schierato tutto il ponte di comando dello sviluppo industriale regionale: assessore (Carmela Barbalace), commissario (Rosaria Guzzo), dirigente generale (Fortunato Varone), dirigente di settore (Francesco Venneri), dirigente della “Gestione reti” del Corap (Filippo Valotta) e addirittura un funzionario (Aldo Fuduli). Chiuderà il presidente Oliverio e organizza la società rendese 55CEventi (la beneficiaria dei 16.700 euro, che per lo stesso dipartimento ha già organizzato la sessione annuale programmatica delle associazioni dei consumatori alla Cittadella regionale).
Inutile dire come è stata presa la decisione negli uffici dei vecchi Consorzi di sviluppo industriale. Non è l’unica. A farle compagnia c’è il «conferimento di un incarico di consulenza alla associazione professionale Cocconi & Cocconi» di Roma per «verificare la sussistenza dei requisiti per intraprendere l’azione di responsabilità, anche di natura erariale, nei confronti di amministratori, nonché delle figure interne all’Ente, che rivestono la posizione di “agenti contabili”, operanti negli ex consorzi industriali di Cosenza e Reggio Calabria». A Cosenza e Reggio i consorzi hanno combinato i guai peggiori (e nel primo caso c’è anche una sentenza di condanna in primo grado per gli ex presidente e direttore generale a testimoniarlo). La Regione lo ha certificato: lo ricorda lo stesso decreto che assegna la consulenza allo studio Cocconi & Cocconi quando spiega che «è stato espressamente richiesto al commissario (si parla di Giulio Oliverio, ndr) di attivare azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori». Responsabilità anche di natura erariale per gli “agenti contabili” «che hanno avuto modo di operare in questi anni, dal 2010 in avanti, nell’ambito della gestione del Consorzio per lo sviluppo industriale di Reggio Calabria». Dal virgolettato pare che le azioni andassero soltanto attivate. E invece il Corap vuole essere proprio sicuro. E assegna un «incarico di consulenza e assistenza per la verifica della sussistenza dei requisiti per intraprendere l’azione di responsabilità». Insomma: il danno è fatto e lo ha stabilito anche un tribunale, ora destiniamo 20mila euro a una società per (ri)accertarlo. Sarà anche il modo migliore, ma bisogna – ancora una volta – provare a spiegarlo alle famiglie dei lavoratori senza stipendio da 14 mesi.
Sarà molto complicato spiegare loro anche che sono arrivate promozioni per chi ha gestito i Consorzi negli anni scorsi. Una politica e due amministrative. La prima riguarda Giuseppe Gentile, già presidente del Csi di Reggio Calabria. Passato dal timone di un ente pieno di guai al posto da capolista per la mozione Emiliano nella corsa al congresso del Pd. Le altre due riguardano Nicola Gargano (ex vicepresidente) e Francesco Rechichi. Il primo è stato riavvicinato al cuore del potere regionale, transitando in una delle strutture della Presidenza (quella che si occupa di Sanità, affidata a Franco Pacenza). Il secondo risulta confermatissimo sul ponte di comando nel Corap: per lui la commissaria Guzzo ha ritagliato il posto di dirigente al Personale. Tutti “promossi” insomma. Scordiamoci il passato, siamo in Calabria. Speriamo non valga pure per i 14 stipendi arretrati. (ppp)
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