COSENZA Come considerare il “no” dei cittadini di Spezzano Piccolo alla fusione? Per i burocrati del consiglio regionale calabrese non ci sono dubbi: il nuovo Comune di Casali del Manco sarà l’unione di cinque Comuni. È questa la sintesi di un documento – inedito ma ufficiale – che il settore legislativo di Palazzo Campanella ha inviato al segretario generale del Consiglio e al dirigente del settore assemblea.
In buona sostanza, è questa la tesi sostenuta dall’avvocato Antonio Cortellaro, secondo la recente giurisprudenza (nel parere sono indicate la sentenza della Cassazione civile 1111/2012 e le leggi regionali 13/1983 e 43/2016) non è detto che «nel caso in cui la maggioranza complessiva dei voti sia favorevole alla proposta referendaria, ma la popolazione di uno dei Comuni abbia espresso parere contrario, tale Comune non debba essere incluso nella fusione». Dunque, la Regione spinge Spezzano Piccolo alla fusione. E ciò anche facendo leva sull’ufficio regionale per il referendum, «che ha dichiarato come il parere popolare sulla proposta referendaria sia favorevole».
La nuova chiave interpretativa offerta dagli uffici del Consiglio non mancherà di alimentare il dibattito sul tema. Fausto Orsomarso, esponente di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, non sembra avere molti dubbi al riguardo: «Va bene promuovere le fusioni – ha ribadito con forza – ma la volontà politica dei cittadini, per quanto consultiva, è fondamentale e per noi vale più di una norma male interpretata. In parole semplici: bene promuovere fusioni, ma i singoli comuni non possono subire annessioni. Per cui, nel caso dei Comuni della Presila cosentina, va rispettata la volontà dei cittadini di Spezzano Piccolo che attraverso il referendum hanno votato contro la fusione».
Su tutto ovviamente dovrebbe prevalere il peso che ha la democrazia diretta. Sarà così?
an. ri.
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