CATANZARO Vantano ancora crediti dalla Protezione civile, oltre 500mila euro, e l’accusa mossa in seguito alle indagini coordinate dalla Procura di Catanzaro è frutto di un fraintendimento che chiariranno presto, non appena potranno visionare la documentazione contabile, cosa che non è stato possibile fare essendo stati sequestrati i computer. Da Vicenza, dove sono detenuti agli arresti domiciliari, Giuseppe e Luigi Tornello – padre e figlio, amministratori della Elimediterranea spa, società che fornisce alla Regione servizi di antincendio boschivo e protezione civile con elicotteri – hanno reso al gip del tribunale di Vicenza dichiarazioni spontanee, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere. Nei loro confronti è stato ipotizzato il reato di truffa aggravata in concorso con il consulente Giuseppe Speziali, anch’egli ai domiciliari, e al funzionario della Protezione civile Nicola Giancotti, destinatario di misura cautelare in carcere. L’accusa è quella di avere ottenuto, con artifici e raggiri, la doppia fatturazione e doppia liquidazione di servizi per 250mila euro. Ma i Tornello, assistiti dagli avvocati Giovanni Merante, dello studio Pittelli di Catanzaro, e dall’avvocato Prencipe del foro di Vicenza, sostengono si tratti di un fraintendimento e che dimostreranno la loro estraneità ai fatti.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip di Locri, invece, Giuseppe Speziali, indicato come il “faccendiere”, il collante nei presunti rapporti illeciti tra la società dei Tornello e la Regione.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
x
x