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Processo al clan Perna, in aula la ricostruzione degli investigatori

COSENZA Un’attività investigativa dettagliata e intensa, sia attraverso numerose intercettazioni ambientali e telefoniche che anche con il contributo di alcuni collaboratori di giustizia, come quel…

Pubblicato il: 02/05/2017 – 14:10
Processo al clan Perna, in aula la ricostruzione degli investigatori

COSENZA Un’attività investigativa dettagliata e intensa, sia attraverso numerose intercettazioni ambientali e telefoniche che anche con il contributo di alcuni collaboratori di giustizia, come quello del pentito Silvio Gioia. Un lavoro ricostruito in aula nel corso di un lungo e complesso controesame dal maresciallo Letizia che ha condotto le indagini dell’operazione “Apocalisse”, che il 12 novembre del 2015 ha consentito alla Dda di Catanzaro di sgominare un’organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti guidata dal clan Perna. Vennero emessi 19 provvedimenti di fermo nei confronti di altrettanti esponenti della cosca di ‘ndrangheta operante a Cosenza e nell’hinterland e dedita principalmente al traffico di cocaina, hashish e marijuana. Tra gli arrestati c’era anche Marco Perna, 41enne cosentino, figlio di Franco Perna, capo dell’omonimo “gruppo criminale” attivo a Cosenza, attualmente ristretto in regime di 41 bis.

Martedì, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza, si è proseguito con un controesame, durato circa sei ore, del maresciallo Letizia che era stato già sentito come testimone dell’accusa – rappresentata dal pm della Dda Pierpaolo Bruni – nel processo per gli imputati che hanno scelto il rito ordinario (tutti tranne il pentito Silvio Gioia condannato in abbreviato a due anni e otto mesi). Sul banco degli imputati ci sono Marco Perna 41 anni; Pasquale Francavilla 40 anni; Giovanni Giannone 46 anni; Andrea Minieri 34 anni; Giacinto Bruno 43 anni; Alessandro Marco Ragusa 28 anni; Giuseppe Chiappetta 32 anni; Alessandro Andrea Cairo 23 anni; Andrea D’Elia 23 anni; Ippolito Tripodi 22 anni; Bruno Francesco Calvelli 25 anni; Denis Pati 23 anni; Luca Pellicori 40 anni; Danilo Giannone 26 anni; Paolo Scarcello 24 anni; Francesco Scigliano 23 anni; Domenico Caputo 38 anni; Francesco Porco 37 anni; Giuseppe Muto, 31 anni e Alessandro Marco Ragusa, 29 anni.

Prima dell’inizio dell’udienza il collegio (presieduto dal giudice Enrico Di Dedda) ha chiesto un minuto di silenzio per ricordare l’avvocato Ernesto D’Ippolito, figura storica del Foro cosentino, deceduto nei giorni scorsi.

Nella precedente udienza è emerso che Luca Pellicori ha deciso di collaborare con la giustizia. La collaborazione è iniziata da qualche settimana. Infatti Pellicori ha revocato il precedente legale di fiducia, nominando un nuovo difensore Michele Gigliotti del foro di Catanzaro. Pellicori era ritenuto dagli inquirenti attivo nel traffico di droga è molto vicino a Marco Perna considerato il nuovo capo del clan del Cosentino. Su richiesta delle difese – a cui si è associato anche il pubblico ministero – è stata chiesta una sospensione del processo per permettere agli avvocati di partecipare al funerale di un collega, l’avvocato Nicola Vetere, ex presidente dell’Ordine degli avvocati, deceduto ieri. Il collegio ha disposto di terminare il controesame del maresciallo Letizia e ha deciso di sentire gli altri ufficiali di polizia giudiziaria nella prossima udienza prevista per il 18 maggio.

Nel collegio difensivo, tra gli altri, ci sono: Filippo Cinnante, Antonio Pucci, Pierluigi Pugliese, Antonio Quintieri, Maurizio Nucci, Marcello Manna, Antonio Vanadia, Carlo Pagliaro, Giampiero Calabrese e Francesca Gallucci.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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