REGGIO CALABRIA Comune unico, ultimo atto. Il consiglio regionale, salvo colpi di scena, oggi approverà la legge istitutiva dei Casali del Manco, il nuovo municipio della Presila cosentina che ne accorperà cinque: Pedace, Serra Pedace, Casole Bruzio, Trenta e il “ribelle” Spezzano Piccolo, l’unica realtà che aveva detto no (481 i voti contrari contro i 471 favorevoli) al referendum dello scorso marzo. La proposta approderà in Aula dopo il disco verde ottenuto nelle commissioni Affari istituzionali e Bilancio. La prima, in particolare, ha acquisito i diversi pareri di due esperti, gli avvocati Antonio Cortellaro (del settore legislativo del consiglio regionale) e Valerio Zicaro, entrambi concordi nel ritenere che la fusione debba includere anche Spezzano Piccolo, malgrado l’esito negativo del referendum.
Si procederà, dunque, sulla scorta di queste interpretazioni. Con buona pace sia del consigliere di maggioranza Orlandino Greco – secondo cui si sarebbe dovuta rispettare la volontà dei cittadini che hanno detto no all’accorpamento –, sia di Fausto Orsomarso, che proprio ieri ha definito la fusione coatta di Spezzano Piccolo una «forzatura» e proposto alla commissione Affari istituzionali di disporre la ripetizione del referendum «per evitare conflitti che potrebbero verificarsi da oggi in avanti».
COSA SUCCEDE La strada che porta ai Casali del Manco, però, pare ormai tracciata. Ma cosa succederà dopo l’approvazione della legge in Consiglio? La palla passerà subito al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, che per prima cosa sarà chiamato a sospendere l’iter per la convocazione dei comizi elettorali nei Comuni di Trenta e Spezzano Piccolo, le cui elezioni amministrative (singole) sono previste per il prossimo 11 giugno. Subito dopo, il delegato del governo dovrà nominare un commissario, che traghetterà il Comune unico verso il primo voto per la scelta di sindaco e Consiglio dei Casali del Manco, che dovrebbe svolgersi nel giugno del 2018. In questa fase di transizione, i primi cittadini in carica dei 5 municipi disciolti diventeranno assessori pro tempore del nuovo Comune. Saranno loro, assieme al commissario, a dover espletare numerosi e obbligatori passaggi burocratici e procedurali, come l’approvazione di statuto e regolamenti o la scelta della sede e del gonfalone.
INCENTIVI A quel punto i Casali del Manco, che vanteranno una popolazione di 11mila abitanti, potranno essere finalmente tenuti a battesimo. La fusione comporta vantaggi economici consistenti. In virtù di quanto previsto dalla “Legge Delrio”, che ha il chiaro intento di facilitare gli accorpamenti, il Comune unico potrà contare su uno stanziamento statale aggiuntivo di un milione e 600mila euro per 10 anni, che consiste nel 50% in più della somma dei contributi ricevuti dai singoli municipi. Un incentivo di altri due milioni per due anni è previsto per tutte quelle città che avranno proceduto all’unione entro la fine del 2017. Le altre economie deriveranno dai minori esborsi relativi alle amministrazioni: laddove prima lo Stato pagava per cinque giunte, ora lo farà per una sola.
IL FUTURO L’esempio dei Casali del Manco potrà ben presto essere seguito anche da altri due Comuni cosentini: Corigliano e Rossano. Il consiglio regionale ha già indetto il referendum consultivo, la cui data è stata fissata, con un decreto dal governatore Oliverio, per il prossimo 22 ottobre. Dovesse prevalere ancora una volta il “sì”, nascerebbe la terza città più grande della Calabria, dopo Reggio e Catanzaro. E non è detto che questo non sia il futuro anche di Cosenza, Rende e Castrolibero, della cui fusione si parla da tempo, finora senza alcun provvedimento concreto.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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