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«Casali del Manco, no ad annessioni forzose»

Il consiglio regionale è chiamato a decidere sulla fusione dei cinque comuni nella seduta convocata per giorno 4 maggio. Lo ha deciso la prima commissione consiliare dopo un confronto che ha vi…

Pubblicato il: 03/05/2017 – 15:14
«Casali del Manco, no ad annessioni forzose»

Il consiglio regionale è chiamato a decidere sulla fusione dei cinque comuni nella seduta convocata per giorno 4 maggio. Lo ha deciso la prima commissione consiliare dopo un confronto che ha visto impegnati tutti i componenti. Dalla discussione è emersa chiara come la legislazione oggi vigente mostri vistose carente tant’è che, sia il presidente della commissione che il consigliere Giudiceandrea, si sono avvalsi l’uno di una relazione tecnica l’altro di un parere.
In un paese normale, visto quanto è avvenuto anche in altre regioni (vedi Emilia Romagna), il problema si sarebbe dovuto risolvere in maniera molto semplice: bocciare la proposta referendaria considerato che in un comune ha prevalso il No alla fusione. Comunque riteniamo che il consiglio regionale debba tenere obbligatoriamente conto del No espresso da Spezzano Piccolo. Abbiamo più volte affermato di essere d’accordo con la posizione espressa dal vicepresidente della giunta Antonio Viscomi: No ad annessioni forzose!
Al primo posto il rispetto della volontà popolare. Rispetto per l’esito referendario: il popolo ha liberamente espresso il proprio giudizio con il voto il 26 marzo! Derogare a questo con la raccolta di 600 firme ci sembra a dir poco imbarazzante a meno che qualcuno non pensi di abitare nella repubblica delle banane! Qualcuno però probabilmente questo lo pensa veramente se consideriamo che il consigliere Giudiceandrea, promotore della riforma alla legge 13/83 e quindi primo responsabile della confusione legislativa che oggi si registra, nei suoi interventi, in seno alla prima commissione, prima dichiara: «Preoccupante sarebbe non dare seguito alla volontà della maggioranza dei voti espressi avallando, a contrario, la volontà della minoranza». Questa preoccupante dichiarazione avalla l’idea delle annessioni forzose dimenticando che la modifica alla legge 9/2016 è stata fatta proprio per evitare questa odiosa fattispecie. Non tiene conto, per esempio, che i comuni che partecipano ai referendum sulle fusioni sono enti autonomi, vedi articolo 114 della Costituzione, e che pensare di calcolare i voti sull’intero bacino vuol dire scavalcare le volontà e l’autonomia dei singoli comuni. Un’aberrazione! Lo stesso consigliere, nel corso della discussione, per come riportato sul resoconto della discussione della prima commissione afferma: «… concorda sulla opportunità di pervenire al più presto ad una rivisitazione e specificazione della fattispecie». 
Se la legge va rivista, e questo ormai è acclarato vista anche la convocazione del convegno di studio fissato per il 15 maggio alla Cittadella regionale, è normale approvare questa legge? Una classe politica attenta, preso atto della leggerezza con la quale si è approvata la legge 9/2016, non farebbe bene a deliberare una nuova legge? Possiamo anteporre a tutto interessi diversi e di pochi ( vedi partecipazione al voto)? Confidiamo ancora nella decisione del consiglio regionale certi che prevarrà la logica politica ed il buon senso; in primis il rispetto della volontà popolare. Non dimentichiamo che la decisione interesserà anche quanti saranno chiamati a votare il 22 ottobre, i cittadini di Rossano e Corigliano visto che questa decisione costituirà il precedente che si dovrà applicare in futuro. Ribadiamo comunque che siamo pronti a continuare la nostra civile battaglia sia in sede legale che con qualsiasi forma di protesta consentita. 

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